Un buon bicchiere aiuta

A chi era troppo giovane in passato il vino veniva addirittura negato, perché aggiungeva “fuoco a fuoco”, determinando così un incendio di energie poco indicato per affrontare la vita di ogni giorno. Lo stesso Platone aveva disposto che prima dei diciotto anni non si potesse bere vino. Ieri, come oggi, l’invito a bere con moderazione resta sempre una scelta saggia

Luigi Caricato

Un buon bicchiere aiuta

Il consumo moderato e regolare di vino è sempre una buona scelta. Può non piacere, soprattutto a coloro che impegnano la propria vita in crociate anti alcol a tambur battente, ma sono fortemente convinto che se si beve in maniera moderata ci si garantisce oltre che un po’ di sano piacere anche il giusto equilibrio a un organismo che ne trae comunque vantaggi.

Il vino resta la bevanda ideale per accompagnare piacevolmente i pasti, ma è anche altrettanto indicato per un consumo tal quale, in purezza, per il puro piacere all’assaggio. Nell’ambito di un regime alimentare ispirato alla tanto celebrata ”dieta mediterranea”, il vino è una presenza per certi versi ineliminabile.

Per tutti è la bevanda di Bacco, espressione forse abusata, ma che rende bene l’idea di quanto vi sia di fascinoso in questa magnifica uva che si trasforma in qualcosa di diverso e nuovo.

Il vino è entrato di diritto nella cultura di tutti i popoli, non solo del Mediterraneo. E’ inevitabile che compaia da protagonista in innumerevoli fonti. Se si dovesse fare una raccolta di sole citazioni, ci vorrebbero moltissimi volumi. Eppure non sempre è stato accettato di buon grado il vino. Non mancano le polemiche e le accuse, da parte di chi vi vede un danno per la salute.

La dieta alimentare è qualcosa di molto importante. Si è sempre cercato di calibrarla in modo da farla coincidere con i ritmi e i tempi delle stagioni; ed è soprattutto all’interno delle varie comunità religiose che si sono individuate, nel tempo, le regole per stabilire una forma di equilibrio tra i vari nutrienti, operando le opportune e necessarie distinzioni per fasce di età e sesso, fino a regolamentare in modo serio anche il ricorso al vino. Non è un caso che il vino venisse servito in purezza solo agli adulti, a coloro che facevano parte, e non in senso spregiativo, del “consorzio dei vecchi”.

A chi era troppo giovane il vino veniva addirittura negato, solo perché aggiungeva “fuoco a fuoco”. Si riteneva che un incendio di energie non era propriamente indicato nella vita di ogni giorno. Lo stesso Platone aveva disposto che prima dei diciotto anni non si potesse bere vino, semplicemente perché riteneva che a una certa età non vi fosse bisogno di assumerlo.

Il grande Seneca invitava alla moderazione: modicus sibi, medicus sibi. E aveva pienamente ragione. Anche la stessa celeberrima Scuola Salernitana si è ispirata al sapere classico, rilanciando molto opportunamente il valore alimentare di una dieta sana e nel contempo mirata e parca. E, sempre sulla stessa linea d’onda, va collocato anche il regime alimentare camaldolese, risalente all’incirca all’anno Mille, laddove si disponeva in maniera dettagliata intorno agli avvicendamenti e alle rotazioni di alcuni cibi basati in particolare su cereali, uova, latte, pesce fresco, legumi e verdure.

Il vino era l’accompagnamento ideale per veicolare al meglio il cibo. La “macchina corporale” veniva tenuta in costante osservazione, e, nonostante posizioni più o meno concordanti, o, in altri casi, perfino contraddittorie tra loro, a seconda delle varie scuole di pensiero cui si faceva riferimento, si prestavano in genere un po’ ovunque le attenzioni che il corpo e le sue esigenze giustamente meritavano.

Gli intrecci tra le teorie “mediche” e le abitudini consolidate erano frequenti; e, su un principio fondamentale, almeno tutti quanti in qualche modo erano d’accordo. Ovvero concordavano sul fatto che il mangiare e il bere moderato sia sempre un criterio sano da seguire, perché reca grande giovamento al benessere del corpo e dell’anima. Dalle prime forme di civiltà ad oggi, esiste un lungo intreccio tra vino e cibo. Se oggi si mettessero a confronto ciò che si scriveva un tempo con le più meticolose e dettagliate evidenze scientifiche attuali si scopre che in fondo, sul piano della salute, un buon bicchiere di vino, il bere moderato, non soltanto non fa male, ma aiuta a star meglio.

La foto di apertura è di Luigi Caricato

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