AUTORI

Mariapia Frigerio
Dopo aver trascorso l’infanzia a Milano, la giovinezza a Torino dove, dopo il liceo classico, negli anni universitari, si è occupata di marionette lavorando nello storico Teatro dei Lupi, è arrivata in Toscana per amore. Ha collaborato con le sezioni didattiche degli Uffizi e di Palazzo Mansi. Per quattro anni ha narrato fiabe per il Ciscu a Lucca, città dove vive e attualmente insegna, dopo anni di storia dell’arte, lettere.
Gli articoli di Mariapia Frigerio
La bella e il mare
“Bella di Nulla”, nel giardino della casa di Elisabetta Salvatori al Forte, 10 agosto 2017
Mariapia Frigerio
Una statua che vive per il potere delle parole
Elisabetta Salvatori racconta «La Bimba che aspetta». Pietrasanta, Giardino dei Sensi, 3 agosto
Mariapia Frigerio
Un viaggio in caduta libera verso destinazione ignota
Segreti in Giardino: Signora Porzia Show, giovedì 20 luglio, Pietrasanta, viale Oberdan, 38
Mariapia Frigerio
Noi tre
Narrazioni. C’è un momento, ho sempre pensato, in cui l’amore viene premiato. Questo momento è arrivato. Lui, lei ed io… Saremmo stati bene, noi tre. Se non fosse stato per la vostra follia, vi avrei avuti entrambi qui
Mariapia Frigerio
Al casello
Narrazioni. “Il distinto signore con barba, camicia e pullover” era nel casello 8 quando Adele si fermò poco più avanti scendendo dall’auto con biglietto e soldi in mano. Nella fretta non aveva abbassato la musica. “Mi dispiace, ma ho il finestrino bloccato” si scusò guardando il suo interlocutore in faccia
Mariapia Frigerio
Una tragedia del male che non seduce
Macbeth di Shakespeare con Franco Branciaroli, Lucca, Teatro del Giglio
Mariapia Frigerio
Orchestra per voce sola
Il Minetti, ritratto di un artista da vecchio di Thomas Bernhard con Roberto Herlitzka al Piccolo Teatro di Milano
Mariapia Frigerio
L’oggetto come marionetta
Quattro anni di fiabe al CISCU di Lucca, con il ciclo “9 novelle”
Mariapia Frigerio
“Otto birre per due adulti”
Birre e rivelazioni al Teatro Studio Melato di Milano dal 22 novembre al 4 dicembre 2016
Mariapia Frigerio
Il bambino dalle mani con i buchi
Narrazioni. L’anno in cui fui più felice fu quello in cui fummo più poveri.
Mio padre, per alcune operazioni sbagliate, dovette dar fondo a tutti i nostri risparmi e vendere alcune proprietà. «Siamo in rovina!» continuava a ripetere aggirandosi funereo per la casa e, per quanto ciò non fosse vero (perché ancora avremmo avuto di che vivere comodamente), iniziò a rendere la nostra vita impossibile, come se realmente fossimo sul lastrico. Avevo otto anni
Mariapia Frigerio
Il senso del comico e il gusto del paradosso in Eugène Ionesco
Nella Tana della “Cantatrice Chauve”
Mariapia Frigerio
Il viaggio
Narrazioni. Ci volle del tempo prima che si accorgesse che nelle concerie si davano tutti del tu: padroni, segretarie, magazzinieri e persino gli operai che stavano alle spruzzatrici e quelli ai bottali. Era un mondo tutto sommato democratico, là dentro. La differenza era fuori. Ed era una differenza esclusivamente di tipo economico. Venne poi il momento di iniziare a pensare al bagaglio. Serviva innanzi tutto un valigia decente
Mariapia Frigerio
Il piccolo ruffiano
Narrazioni. Ai bambini basta che qualcuno li voglia, che qualcuno li cerchi. Per quale motivo poco importa. Sono disposti a tutto per un po’ di attenzione. Un giorno la zia decise di non volerne più sapere dei viaggi verso il mare e verso la grande città del porto. Decise che per lei il tempo dell’amore era finito
Mariapia Frigerio
L’armatrice
Narrazioni. ‹‹Affascinante›› commentarono quasi all’unisono. Si recò alla cassa e chiese all’amico: ‹‹Ci prendiamo una cioccolata calda? Dubito che la sappiano fare come si deve. Qui non è il posto giusto… ma sì, proviamo›› si rispose da solo. Le signore si chiesero che rapporto ci fosse tra i due
Mariapia Frigerio
En ascenseur
Narrazioni. Il solito corpo a corpo negli strettissimi ascensori parigini. Lei, lui. La solita richiesta del piano. Il solito aprire cancelletto e porta. Il solito arrivederci. Il solito sorriso. E così anche un altro giorno, trovò il solito signore. «Che combinazione» pensò. «Neanche ci fossimo dati appuntamento». Si ritrovarono infine a una mostra, e così, insieme, quasi avessero preparato la parte, esclamarono: «Comme c’est curieux! Comme c’est bizarre! et quelle coïncidence!». E risero, alla comune citazione di Ionesco
Mariapia Frigerio
I fidanzati
Narrazioni. Il pomeriggio, dopo la scuola, Emanuele suonava a casa di Sara. I genitori erano amici dei suoi. Gli apriva sempre la madre e lui le chiedeva, tirando fuori il meglio di sé, se poteva uscire con la figlia per una passeggiata. «Certo, ma non fate tardi» era la solita raccomandazione. In paese erano per tutti «i fidanzati». In campagna, sembrava che tutto fosse rimasto immobile nel tempo
Mariapia Frigerio
Lei
«Come sono buffo io vicino a lei! Ma voglio vedere meglio» e Guido mise quasi la testa sotto il cappello dall’abat-jour. La lente sempre più vicina. «Ma che faccio? Le sfioro la mano? E che viso felice ho! Io sono felice perché c’è lei. Questo è sicuro… ma… non ricordo altro… non capisco… sono stanco… devo dormire… sì, è meglio che vada a dormire»
Mariapia Frigerio
La stanza
Narrazioni. Maso Gragnani, una vita improntata alla più totale solitudine, non amava le famiglie. Non per nulla era rimasto scapolo. Non sopportava nemmeno le domande che Lucetta, la bambina, regolarmente gli faceva. «Io sono un contadino. E i contadini parlano poco». Il dialogo tra zio e nipote però procedeva. In modo curioso, ognuno seguiva un proprio ragionamento. Ognuno parlava quasi per sé. «Allora non sei cattivo?». «Credi che tuo padre ti avrebbe lasciata da me se pensasse che sono cattivo?… E ora andiamo nella stanza»
Mariapia Frigerio
L’odore della muffa
Narrazioni. La vera storia del signor Paolo Poli in un racconto scritto nel 1988 e che rileggiamo ora che il grande attore ci ha lasciati. Aveva l’aspetto di un bambino. E anche qualcosa di femminile, di aggraziato: fu così che iniziò una storia, la storia più lunga della mia vita, la mia unica vera storia d’amore
Mariapia Frigerio
Olga, Livia e Zoe
Narrazioni, un atto unico. Mi sono sempre chiesta perché mia madre avesse così bisogno di amore… di amore di persone esterne alla famiglia. Avrei voluto che dedicasse più tempo a noi figli o ai suoi nipoti e non a generi, nuore e amici. Quando le dissi che la sua era una specie di prostituzione lei, come sempre, pianse
Mariapia Frigerio
Fari nella notte
Narrazioni. Mise della musica. Chet Baker. Ripensò alla moglie. «Jacques Brel. Lei solo quei maledetti insopportabili lagnosi francesi!». Pensò di non rientrare per cena. Non gli piaceva, del resto, neppure come cucinava. «Mi fermerò da qualche parte. Ora la chiamo»
Mariapia Frigerio
Filo d’amore
Narrazioni. Mario Oliveri si era svegliato quella mattina con una strana euforia addosso. E inconcludenza. Non riusciva a farsi il caffè, pensando prima di radersi, ma poi, dal bagno, ritornava in cucina a trafficare con la vecchia Bialetti. Parlava con Nelson. Riponeva un libro nello scaffale. Poi tutto si era ricomposto come d’incanto e ogni cosa era stata fatta nell’ordine prestabilito
Mariapia Frigerio
Una serena danza di morte
Al Carcano, "Due donne che ballano". La "vecchia", Maria Paiato, si scontra con la "giovane", Arianna Scommegna, nel testo di Josep Maria Benet I Jornet, prima produzione del Centro Arte Contemporanea Teatro Carcano
Mariapia Frigerio
Il dono
Narrazioni. Anziché contare le pecore nella speranza di prendere sonno, iniziai un elenco. Feci della mia mente una specie di lavagna, di quelle dove una riga verticale divide i buoni dai cattivi. Solo che io inserii nei buoni gli scrittori di cuore. Nei cattivi quelli di testa
Mariapia Frigerio
Pasolini è vivo
CRONACHE DI TEATRO. A Lucca, nell’Auditorium del Suffragio, martedì 17 novembre 2015. Uno spettacolo di parole, poesia e musica. Con Eros Pagni, Gianni Quilici, Fabrizio Datteri, al clavicembalo, e l’Elisa Baciocchi Baroque Ensemble
Mariapia Frigerio
Un bauletto di velluto a fiori
Narrazioni. Culi. Grassi, secchi, cellulitici, cadenti, sodi, vecchi, giovani, femminili, maschili; e sederini di bambini, anche. A intenerire di più sono quegli degli uomini. Quando però il gluteo si affloscia, subentra una sorta di commozione a vederli. Non sono mica tutti uguali i culi. Parola di Delphine Bouchard
Mariapia Frigerio
Il piattino
Narrazioni. È arcigno. Non ne vuole sapere. Mai rinuncerebbe alla inveterata abitudine dei due Loacker. Due. Non uno di più. Dice sempre, fra sé e sé: «Odio gli avanzi». Ma quel piattino che ritrova sul grande tavolo della cucina, con due o tre fettine di torta o con un biscotto particolare, quando si sveglia dal suo cupo sonno pomeridiano, oppresso da nubi nere, lo commuove
Mariapia Frigerio
Il costruttore di piste
Narrazioni. Aveva solo dodici anni ed era già il più abile di tutto il bagno Tirreno. Era una grande emozione quando si metteva all’opera. Tutti seguivano estasiati. Pochi erano ammessi a collaborare. Le bambine impazzivano per lui. Il costruttore crebbe. La sua vita simile alle sue piste: tutta sottopassi, curve a U, cunette, tornanti. Nessun rettilineo, però
Mariapia Frigerio
Cicatrici
Narrazioni. Tra tutte, c’è una cicatrice che è la più cara tra tutte: “Quella che amo di più. Triangolare. La cicatrice per un amore incondizionato e fedele. L’unico che ho avuto in tutta la mia vita"
Mariapia Frigerio
Non si nasce solo una volta
Narrazioni. “Allora ci vuole dire che lei è rinata?”. “Sì, a cinquant’anni. E anche voi potrete rinascere altre volte. Più volte di quanto non sia successo a me. Perché eccetto quando si nasce la prima volta biologicamente – e non è una nostra scelta – tutte le altre volte dipende da noi. Esclusivamente da noi. Ricordatevelo”
Mariapia Frigerio
Breve interludio
Narrazioni. Quel letto era per Lisetta una zattera. Un matrimoniale fuori da ogni standard. Il suo dito percorreva – come in un gioco ossessivo – quei rombi, quei quadrati, quei puntolini di tessuto operato. Le sembrava di vivere in un altro mondo, un mondo fuori dal tempo e dallo spazio, immobile, al di fuori della storia e di tutti quegli accidenti per i quali si affannano gli esseri umani
Mariapia Frigerio
Con grazia lieve
Narrazioni. Da nove anni durava il loro rapporto. Un rapporto fatto di condivisioni. Avevano condiviso tutto: l’amore per i cavalli, per i libri, per i film, per l’arte, per il nuoto. Anche per la montagna. Avevano condiviso i loro corpi. Belli e ancora piuttosto giovani. Avevano condiviso momenti d’amore e di esaltazione. Ma…
Mariapia Frigerio
Khaïrem
Narrazioni. Mi facesti scoprire la bellezza nella bruttezza, il piacere di non essere normale, la femminilità con cui «non si può discutere e che è più forte di tutto», le dure leggi della natura, l’inciviltà di non «abortire» i vecchi, l’importanza dell’amore nella vita e la «porcheria» di poter ugualmente vivere senza. La mancanza di attenzione nel mondo. La capacità di vedere con gli occhi dell’amore
Mariapia Frigerio
Agende
Narrazioni. Una vita segnata, nero su bianco, su un’agenda, appuntando ogni cosa fatta. Di anno in anno. Nessun pensiero, banalmente solo azioni. Tutto documentato, nulla lasciato al caso. Con registrazioni minuziose e dettagliate, maniacali. Poi la decisione irrevocabile, voltando pagina
Mariapia Frigerio
Le due amiche
Narrazioni. Si considerava una zitella acida, e lo diceva ai quattro venti. E nemneno tralasciava di aggiungere di non amare i bambini. Nonostante ciò, era una donna piena d’amore. Per tutti. Anche se mai l’avrebbe ammesso
Mariapia Frigerio
Archibald
Narrazioni. Era alta e slanciata. Bionda con gli occhi azzurri. La classica svedese. Forse per questo attraeva. Il fascino del nord. Andava a dormire molto presto. Si infilava sotto le coperte come una suora: le lenzuola a mo’ di scudo fino alle ascelle, le braccia fuori lungo i fianchi
Mariapia Frigerio
Due vecchi scrittori
Angelo Ponsi e Manlio Cancogni in una visione narrativa di Mariapia Frigerio. Ponsi, in particolare, è uno scrittore anomalo. La prima cosa che diceva di sè è di essersi interessato per tutta la vita di rubinetti. E in effetti, oltre a essere stato uno scrittore, ha fatto anche l'industriale, necessitato a mandare avanti l’azienda di famiglia. Tra i due vi era una affinità elettiva. Ponsi ha salutato il mondo lo scorso 26 maggio
Mariapia Frigerio
Un triciclo
Narrazioni. Donne che si curavano. Donne che si dedicavano del tempo. Io ero al massimo un fai da te dell’estetica. Mi decoloravo baffi e peli in casa con certe bustine che trovavo in commercio. Con il risultato che peli e baffi rimanevano. Anche se biondi. Se non sei bella gli uomini ti schiaffano quei loro occhi indagatori addosso come se volessero dirti: «Ma che ci fai qui?»
Mariapia Frigerio
Le chiavi di san Pietro
Narrazioni. Io ho sempre amato san Pietro. No, san Paolo, no. Troppo facile. Il santo guerriero, il santo della conversione, la via di Damasco, la lunga spada, la fluente barba scura… Pasolini non avrebbe mai scritto nulla su san Pietro! Io invece lo amo. Così umano, forse anche meschino, magari un po’ borghese. Un santo che rinnega, che ha paura, che si addormenta quando dovrebbe essere di sostegno a Cristo nell’orto degli ulivi
Mariapia Frigerio
Solo a una stella
Narrazioni. Le donne, mai considerate più di tanto. Per me è sempre valsa l’equazione donne uguale sesso. Di amore neppure l’ombra. Neanche nella mia famiglia avevo visto amore tra i miei genitori
Mariapia Frigerio
Nessuna festa per le nozze d’oro
Narrazioni. Le cose tra Benedetta e Bruno non vanno più. Tra loro si è messa una ragazza che, con la scusa di farsi prestare libri, è sempre nella loro casa. Lui ne è lusingato. Ma soprattutto vive in attesa di quelle visite. "Vedo come la guarda. Leggo ogni suo pensiero. E mi sento finita", ammette Benedetta
Mariapia Frigerio
L’uomo alla finestra
Narrazioni. Rêverie su Gustave Caillebotte. Fino a pochi minuti prima erano stati entrambi vicini sul grande letto, uniti nei gesti d’amore. Poi la donna si rese conto che avrebbe voluto essere nella sua testa, capire cosa passasse nella sua mente. Lui la volle accanto a sé e le mostrò il paese di mare che si stendeva in lontananza, oltre una fitta distesa digradante di olivi
Mariapia Frigerio
Stagioni
Racconto. Due donne, Marie e Nicole, e una casa condivisa. Nicole, dalle radicate abitudini contadine, impegnata a coltivare l’orto e a curare le poche galline. L’altra, più giovane, con una vita in fuga: dall’obbedienza e dagli uomini. La vecchia si lamentava sempre di essere sola. Però se Marie l’andava a trovare mostrava indifferenza
Mariapia Frigerio