Le forme dell'olio

Mio Padre è un Albero

2019
Mio Padre è un Albero

È il nome scelto per l’impresa ricevuta in eredità e della quale la titolare Lidia Antonacci si prende cura con entusiasmo: "Come per l’olio - ci confida - sono tante le forme in cui si può manifestare il proprio affetto per la famiglia e per la propria terra". Il design è originale e amico dell'ambiente. Con una silhouette iconica la bottiglia si fa impronta, diventa vaso e restituisce una seconda vita al pack

Mio padre è un albero, è dunque un’azienda agricola operativa a San Severo, in Puglia. Un nome insolito, sicuramente per una impresa.

“Ho fatto questa scelta – ci confida con convinzione Lidia Antonacci – spinta dal rispetto di ciò che l’azienda agricola ha sempre rappresentato per noi. Si tratta di una eredità che mi avvicina a mio padre”.

Mio padre è un albero ha ricevuto la menzione d’onore alla sesta edizione del concorso internazionale di packaging e innovazione Le Forme dell’Olio 2019.

Il progetto creativo è stato curato dagli architetti Giulio Mandrillo, Chiara e Laura Pirro, di DDuM Studio, di San Marco in Lamis.

Situata nel cuore della Capitanata, a San Severo, in provincia di Foggia, l’azienda è composta da oliveti e seminativi a grano duro. Olio extra vergine di oliva e pasta artigianale, questi i prodotti per i quali apro in campo e chiudo la filiera di produzione in azienda. Riconosco, però, che l’olio extra vergine di oliva è il prodotto che fin da bambina ha catturato la mia attenzione ed intorno al quale ho iniziato a costruire la mia professione di imprenditrice agricola.

Mio Padre è un Albero è il nome scelto anche per il monovarietale di Peranzana, perché è da questi che tutto ha avuto inizio.È il titolo di una storia. Una storia di amori e passioni, il racconto di una vita intensa e familiare fatta di cose semplici. E come in ogni storia che si rispetti c’è il protagonista, l’albero. E c’è una coprotagonista femminile.

L’albero ed una donna, entrambi, insieme disegnano il visual complessivo della azienda e della etichetta dell’olio. Ma ad un prodotto così prezioso si aggiungono tre azioni nella narrazione: sottrazione, scavo, impronta, un abbraccio di carta custodisce l’olio Mio Padre è un Albero. La silhouette iconica della sua bottiglia si fa impronta, diventa vaso e restituisce una seconda vita al pack.

Il packaging in cartone alveolare è concepito dal principio come “oggetto” dal doppio utilizzo: una fessura sul top permette di alloggiare fiori secchi ed elementi decorativi, mestoli e cucchiai in cucina…

La grafica sul fronte si fonde con il disegno della etichetta di “Mio Padre è un Albero” ed un piccolo personaggio anima il disegno, un uccellino…

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