Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

“Amleto in Italia nel Novecento”, di Gianfranco Bartalotta

Da leggere perché… Questo saggio è perfetto per coloro che ancora pensano che il teatro sia alta cultura e necessario come Arte ed esperienza conoscitiva e formativa. L’autore non manca di lasciare la parola ai critici che ne seguirono le varie rappresentazioni fin dagli inizi del XX secolo, e che furono in grado di dare contributi fondamentali a una migliore comprensione dell’Amleto

Daniela Marcheschi

“Amleto in Italia nel Novecento”, di Gianfranco Bartalotta

Gianfranco Bartalotta, Amleto in Italia nel Novecento, Introduzione di Rocco Familiari, Postfazione di Mario VerdoneRoma, Armando Curcio Editore, 2013.

Per coloro che ancora pensano che il Teatro sia alta cultura e necessario come Arte ed esperienza conoscitiva e formativa, questo saggio di Bartalotta sull’Amleto shakespeariano e sulla sua fortuna sulle scene novecentesche è senz’altro da leggere se non lo avessero già fatto.

Tutto questo vale in senso sia riassuntivo sia di dettaglio e non solo perché nel volume si possono trovare tante notizie utili sugli interpreti – attori e registi (solo per fare qualche nome, da Ermete Zacconi, Ettore Petrolini, Ruggero Ruggeri, Vittorio Gassman a Luigi Squarzina, Leo De Berardinis, Maurizio Scaparro o Andrzej Waijda ecc. ) – e sulla “storia” e la “poetica” delle messinscene, nel nostro Paese, di uno dei maggiori capolavori del teatro mondiale. Infatti, Bartalotta non manca di lasciare la parola ai critici che ne seguirono le varie rappresentazioni fin dagli inizi del XX secolo, e che furono in grado di dare contributi fondamentali a una migliore comprensione dell’Amleto: con ciò, concretamente, alla crescita stessa del Teatro italiano e della cultura tout court, quanto alla maggiore consapevolezza dei valori e delle implicazioni anche “filosofiche” del testo di Shakespeare.

È, ad esempio, il caso delle critiche che Piero Gobetti rivolse a Zacconi, la cui interpretazione non convinse il giovane torinese per i cedimenti del Mattatore a una enfasi lontana dai chiaroscuri della personalistà di Amleto.
Il volume è corredato di una Bibliografia e di un Elenco delle rappresentazioni.

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