Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
Honoré de Balzac, quando la letteratura consente di pensare il mondo
La rubrica "Da leggere perché..." riparte con la recensione di due volumi del grande narratore e drammaturgo francese: Wann-Chlore. Jane la pallida e I martiri ignorati. Frammento del Fedone d’oggigiorno. Se nel primo romanzo il motivo dei “falsi amici” è il perno di vicende radicali per i protagonisti, due innamorati divisi per mezzo di un inganno, il secondo libro sotto forma di dialogo filosofico-narrativo è un chiaro omaggio a Platone e rimanda a una visione d’insieme innervata di saperi diversi
A partire da questa data torna in «Corso Italia 7» la nostra rubrica Da leggere perché…, interrotta tempo fa per cause di forza maggiore. Questa rubrica (persino imitata in altre sedi) ha avuto origine non solo per pura utilità nostra, vale a dire per capire meglio mettendo nero su bianco note e appunti di lettura, per infondere “un ordine” alla quantità dei volumi che finiscono sulle scrivanie del nostro studio, perché acquistati, ricevuti in dono, mandati cortesemente da autori ed editori.
In realtà la rubrica ha preso avvio alcuni anni fa anche e soprattutto perché amiamo in primis leggere e lo riteniamo una esperienza unica per conoscere il mondo, noi stessi, la vita; perché non possiamo dismettere a piacimento l’abito del critico che sente e intende contribuire alla cultura, perché crediamo che i libri rendano sempre liberi.
Le letture possono comporre una serie di percorsi svariati, aperti, e non soltanto per averle direttamente scelte in libreria sulla base del gusto o di una necessità di studio. Nei fatti tali percorsi dipendono dalle nostre opzioni anche nel caso in cui le letture siano stimolate da invii, da recensioni lette su quotidiani e su periodici, suggerite da consigli dati in radio e che ci incuriosiscono, oppure da altri lettori con i quali parliamo volentieri di libri e del cui parere ci fidiamo.
Honoré de Balzac (Tours, 1799-Parigi, 1850): un grande classico da leggere sempre, perché mostra con chiarezza che la letteratura è un sapere e che, proprio in quanto tale, essa consente di pensare il mondo, di formularne una filosofia.
Ne dànno testimonianza vitale due testi dell’autore francese quali Wann-Chlore. Jane la pallida, e I martiri ignorati. Frammento del Fedone d’oggigiorno, pubblicati rispettivamente nel 2020 e nel 2022 presso le edizioni fiorentine Clichy. I libri si presentano nella traduzione di Mariolina Bertini e con introduzione di Alessandra Ginzburg, una psicoanalista nota fra tanto altro anche per Il miracolo dell’analogia. Saggi su letteratura e psicoanalisi (Pisa, Pacini, 2011).
Mariolina Bertini si occupa invece da sempre di Letteratura francese, materia che ha insegnato per alcuni decenni all’Università di Parma; e tra i frutti del suo lavoro vanno annoverati anche la cura dei Meridiani Mondadori delle Opere di Balzac, e lo studio L’ombra di Vautrin (Roma, Carocci, 2019) che ne analizza la cospicua impronta lasciata sull’opera narrativa di un lettore d’eccezione come Marcel Proust.
Sempre della Bertini merita segnalare qui due gustose opere extravagantes, che si leggono con grande piacere per la sostanza e il loro garbo formale: il memoir Torino piccola. Una giovinezza del ventesimo secolo (Bologna, Pendragon, 2018) e su Liala (Parma, Nuova Editrice Berti, 2022).
Il romanzo di Balzac Wann-Chlore. Jane la pallida (1825), appare ora per la prima volta in edizione italiana e, oltre ad essere ricco di passaggi letterariamente esemplari – giusto per un riferimento, nella delineazione di certi tratti dei caratteri di Madame d’Arneuse e di Eugénie, l’antagonista di Wann Chlore –, ripresenta anche il motivo dei “falsi amici” come perno di vicende radicali per i protagonisti: due innamorati divisi per mezzo di un inganno. Si tratta di un elemento strutturale che, a partire dal dramma giovanile, poi commedia di Carlo Lorenzini, Gli Amici di casa (1856 e1862), sarà ripreso anche nelle trame di diversi testi dello stesso Collodi maturo.
Il dialogo “filosofico” – narrativo I martiri ignorati (1837), arricchito pure da un saggio della Bertini, è definito dallo stesso Balzac nel sottotitolo «Frammento del Fedone d’oggigiorno». È un chiaro omaggio a Platone, e rimanda ad una visione d’insieme innervata di saperi diversi (filosofia, medicina, letteratura…) e in cui il vario interrogarsi degli uomini sulla natura e l’intelligenza, sulla forza pensiero e sul destino dell’esistenza, si coniuga con la certezza che nella letteratura, narrando le varie forme delle vite degli esseri umani, la parola trova il suo riscatto: il suo vertice espressivo e conoscitivo.
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