Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
L’immensa caratura artistica di Giacomo Puccini
Da leggere perché… In un saggio del musicologo Michele Bianchi, emerge un aspetto poco noto della personalità e dell’attività del grande musicista lucchese, nel tentativo di far sorgere a Viareggio un teatro dove rappresentare le proprie opere e identificare un personale modello di drammaturgia musicale

Bianchi è uno dei musicologi più preparati in ambito pucciniano: fra i suoi saggi più noti – molti sparsi in riviste e atti di convegni – ricordiamo il volume La poetica di Giacomo Puccini (2001).
Ora – chiarendo non pochi equivoci storici e interpretativi – Bianchi dedica la sua attenzione a un aspetto poco noto della personalità e della attività di Giacomo Puccini: il tentativo del musicista lucchese di far sorgere a Viareggio un teatro al chiuso dove rappresentare le sue opere. Anche Puccini avrebbe voluto, come Richard Wagner era riuscito a fare a Bayreuth, uno spazio espressamente pensato per la propria drammaturgia musicale; e in una intervista del 1919 il Maestro aveva identificato proprio un suo modello di teatro.
Bianchi ribadisce quanto si debba “uscire” da una immagine riduttiva, e purtroppo diffusa (anche in alcuni volumi della più recente Edizione Nazionale), del compositore Puccini: se l’uomo è stato oggetto di non poche riduzioni e leggende, gli studi devono andare avanti per restituirgli quella «immensa caratura» artistica che ebbe nei fatti.
Michele Bianchi, Il teatro di Puccini. Da Viareggio a Torre del Lago, Pisa, ETS, 2025
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