Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
L’importanza di saggi, memorie e romanzi che forniscono testimonianze dei Lager
Da leggere perché… Trasmettono informazioni cospicue ed esperienze profonde e inducono a riflettere. Molti di questi libri, di cui non si parla abbastanza, sono pubblicati dalla casa fiorentina Giuntina, a cui piace qui rendere omaggio per il suo lavoro di cernita mai scontata
Forniamo qui una (sinteticamente argomentata) Bibliografia di libri, di più o meno recente pubblicazione, da leggere perché trasmettono informazioni cospicue ed esperienze profonde e inducono a riflettere. Molti di questi libri, di cui non si parla abbastanza, sono pubblicati dalla casa fiorentina Giuntina, a cui piace qui rendere omaggio per il suo lavoro di cernita mai scontata.
Si tratta di saggi che sono collegati alla psicologia e alla psicoanalisi, alle tradizioni ebraiche nella varia realtà dell’ebraismo moderno; di memorie e romanzi che forniscono testimonianze (mai troppe) dei Lager e con uno stile letterario notevole; e di riflessioni critiche sulla letteratura degli italiani ebrei.
Fra i saggi del primo genere sono:
– Aiutare a pensare. Itinerario di un ebreo, a cura di Giacoma Limentani e Clotilde Pontecorvo, Firenze, Giuntina, 1996. Il libro, attraverso le testimonianze di diversi amici e colleghi, prende in esame l’esperienza formativa dello psicologo e psicoterapeuta per bambini, adolescenti e adulti, Maurizio Pontecorvo (Roma, 1928-Capalbio, 1993).
– Giacoma Limentani, Scrivere dopo per scrivere prima. Riflessioni e scritti, Firenze, Giuntina, 1997. Si tratta di una raccolta varia di scritti, ricchi di fini osservazioni critiche, che riguardano i diversi ambiti del lavoro letterario della Limentani (Roma, 1927-2018), nota traduttrice e narratrice, oltre che saggista e importante studiosa del pensiero ebraico.
– Max Horkheimer, Gli Ebrei e l’Europa, a cura di Luca Micaloni, Pisa, ETS, 2022. Corredato del testo tedesco a fronte, il saggio del 1939 di Horkheimer (1895-1973) fornisce una complessa teoria d’ambito socio-economico sull’antisemitismo e si interroga sulla sorte degli Ebrei nell’Europa: quella dei regimi autoritari dell’epoca, i cui fascismi – che sostituiscono la pratica politica della persuasione con la fede in un Capo – sono per questo filosofo e sociologo il frutto stesso dello sviluppo del moderno Capitalismo monopolistico.
Fra le testimonianze e le memorie sono i volumi seguenti:
– Luciana Nissim Momigliano, Ricordi della casa dei morti e altri scritti, A cura di Alessandra Chiappano, Introduzione di Alberto Cavaglion, Firenze, Giuntina, 2008. La Nissim (Torino, 1919-Milano, 1998), nota psicoanalista, fu con Primo Levi l’unica sopravvissuta al Lager del gruppo di giovani/amici del Partito d’Azione arrestati nel dicembre 1943. Il libro è corredato da un interessante apparato fotografico.
– Giuliana Tedeschi, C’è un punto della terra… Una donna nel Lager di Birkenau, Firenze, Giuntina, 2013. Il libro è definito da Alessandro Galante Garrone, che ne firma la Prefazione, «uno dei documenti più alti e più puri» della triste epopea delle donne internate a Birkenau e ad Auschwitz.
Quanto ai romanzi, oltre a quelli più recenti, e recensiti, della narratrice e poetessa Edith Bruck, ricordiamo i volumi seguenti:
– Laura Forti, L’acrobata, Firenze, Giuntina, 2019.
– Lia Tagliacozzo, La generazione del deserto. Storie di famiglia, di giusti e di infami durante le persecuzioni razziali in Italia, San Cesareo di Lecce, Pietro Manni, 2020.
– Laura Forti, Forse mio padre, Firenze, Giuntina, 2021.
Fra i saggi d’ambito letterario, segnaliamo:
– Raniero Speelman, Se ti dimentico, Gerusalemme. Scrittori italiani ebrei nella Terra Promessa, Firenze, Giuntina, 2010. Ricordiamo che l’olandese Speelman è l’italianista di vaglia a cui si deve la fondazione, nel 2007, dell’ICOJIL-International Conferences on Jewish-Italian Literature. Questo suo libro, corredato di una utile Bibliografia, si fa apprezzare per l’informazione e la solidità delle osservazioni.
– Luca De Angelis, Un grido vero. Riflessioni su Primo Levi, Prefazione di Alberto Cavaglion, Firenze, Giuntina, 2021. Questo saggio di De Angelis si legge volentieri, perché è ricco di proposte interpretative che contraddicono tesi critiche diffuse. Importante non è tanto il fatto di essere sempre d’accordo con l’autore, ma il fatto che, anche quando si può non esserlo, il lettore sia sempre indotto a riflettere ulteriormente in modo salutare: in specie su una visione di Levi molto più complessa e instabile fra luci della ragione e ombre dell’inquietudine e del dolore.
– Fabrizio Franceschini, Il chimico libertino. Primo Levi e la Babele del Lager, Roma, Carocci, 2022. È l’interesse di Levi, e da sempre, per la Linguistica a essere preso qui in esame; è la sua comprensione del valore radicale di una lingua/delle lingue nella Babele di Auschwitz, ovvero nel continuo oscillare sulla sottilissima soglia che vi separava la vita dalla morte. Ed è infine la sua rielaborazione della lingua in stile a essere riconsiderata tramite alcune voci tristemente esemplari (Kapo, Kommando ecc.), in un quadro di raffronti con altre testimonianze letterarie.
In apertura, foto di Olio Officina© scattata nell’ambito della mostra Genius or Vandal di Banksy, Ifema, Madrid, marzo 2019
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