Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
(Lettera, Poscritto, Commiato)
[ di Alberto Guareschi]
LETTERA
Ariele, dirti tutto,
il progetto era questo:
compilare le cronache,
farti sapere (ad ogni piè sospinto
pensavo alle parole,
sembravano aquiloni
votati a una scomparsa repentina
dentro l’oceano) –
sempre tornato a capo,
mai proseguito,
anni dilapidati a contemplare
nuvole passeggere,
fasi di luna
(da stanze d’albergo
cartoline agli amici,
letture di Li Po e altri maestri) –
collezionato nel corso del tempo
mappe terrestri, appunti
per l’indomani, fogli
ricoperti di segni:
scatoloni ripieni di garbugli
e fili da sbrogliare
per la tela finale (da bambino
ascoltavo mia madre
intenta all’uncinetto:
lei soltanto sapeva districare
certe matasse) –
fossi stato capace, perlomeno,
di affidare a piccioni viaggiatori
messaggi con frammenti
del canovaccio:
invece ne smarrivo, caro Ariele,
la trama, zigzagando
da un sogno all’altro
con il naso all’insù
(sensazione di muovermi ondeggiando
pendolarmente, al modo
di Monsieur Hulot in vacanza,
come nel film)
POSCRITTO
Serenità totale
dei paesaggi sognati,
la fantasia lanciata a briglia sciolta
sul tappeto volante,
e nuovi territori da esplorare
nello spazio e nel tempo
(onnipresente il filo dei Notturni,
quella “piccola mano”
libera da ogni forza
di gravità) – tutto come previsto
nei tarocchi di Arianna:
contemplazione e Tao,
soltanto immaginare,
non agire, non fare –
progetto diluito per li rami
e per li troppi rami
dei rami, mai approdi
sicuri, sbocchi certi
non corrosi dal dubbio,
fra giardini incantati
e il patatrac di tutte le chimere:
dovunque e sempre
solo macchie d’inchiostro,
nessun disegno
(allungando le dita
avevo l’impressione
di giocare con bolle di sapone:
al sorgere del sole
tutto svaniva,
addio belle farfalle variopinte,
ideogrammi leggeri,
pupi e teatrini)
COMMIATO
Tappeto relegato
nel dimenticatoio della vita
anteriore, partenza per contrade
senza fasi di luna e stagioni,
notte giorno crepuscolo
la medesima cosa –
impossibile dirti di altre lettere,
messaggi dal silenzio,
il quando e il dove
(nel Canto dall’O-mei leggo fra l’altro:
“Sopraggiunta la sera
m’imbarco dal pontile di Ching-chi
diretto alle Tre Gole;
pensando a te lontano dai miei occhi
scendo verso Yu-chow…”) –
strisciolina di sabbia alle spalle,
stella polare alta sopra la linea
dell’orizzonte
Alberto Guareschi (Parma, 1940) vive da quasi quarant’anni a Lucca. Come funzionario e poi dirigente di alcuni gruppi industriali pubblici e privati ha viaggiato a lungo, non soltanto per motivi professionali, in vari paesi e continenti, avendo la possibilità di approfondire nel contempo esperienze e interessi culturali. Nel 1976 è stato fra i fondatori della Pratiche Editrice, collaborandovi per alcuni anni come amministratore e membro del comitato editoriale. Come autore, ha pubblicato tre raccolte poetiche: Verso Cipro (Guanda, 1963), Teatrini del signor Egli (prefazione di Roberto Carifi, Diabasis, 2004) e Stella polare (Passigli, 2016), dalla quale sono tratti i testi qui presentati. Rilevante anche la sua attività di traduttore, in particolare per Guanda, con la curatela della prima edizione italiana del classico tedesco Tesoretto dell’Amico di casa renano di J. P. Hebel (1989). Presso lo stesso editore ha pubblicato una scelta di liriche di F. Hoelderlin, L’Arcipelago e altre poesie (1965), i Ditirambi di Dioniso di Nietzsche (1967), Nel chiosco di Pressel di H. Hesse (prefazione di Giorgio Zampa, 1987) e, dello stesso autore, Giorni di luglio (1990). Di Tony Duvert ha tradotto dal francese i romanzi Recidiva (prefazione di G. Davico Bonino, Pratiche Editrice, 1978) e Quando morì Jonathan (Savelli, 1981). Altre sue traduzioni poetiche da Georges Bataille, Sarah Kirsch e H. M. Enzensberger sono apparse negli anni Ottanta su “Il Raccoglitore, Quindicinale di Cultura” della Gazzetta di Parma, e su “Rassegna Lucchese”. Del 2008 è l’uscita in Italia presso Diabasis, su suo progetto editoriale, del volume Balcone e altre poesie (prefazione di Iosip Brodskij), a cura di A. Niero, dell’amico poeta russo Evgenij Rejn.
Alberto Guareschi (Parma, 1940) lives in Lucca since almost forty years. As an executive and then director of some state and private industrial groups he has travelled extensively, not only for professional reasons, in various countries and continents, thus enriching the range of his cultural experiences and interests. In 1976 he was among the founders of Pratiche Editrice, a member of its literary board and CEO. As an author he has published three books of poetry: Verso Cipro (Guanda, 1963), Teatrini del signor Egli (Diabasis, 2004, with an introduction by Roberto Carifi) and Stella polare (Passigli, 2016) where the poems in this issue are included. Notable his activity as an editor and translator, particularly for Guanda that published in 1989 the first Italian edition of the German classic by J. P. Hebel, Tesoretto dell’Amico di casa renano. Guanda published also his selection of F. Hoelderlin’s poetry, L’arcipelago e altre poesie (1965), the translation of Nietzsche’s Ditirambi di Dioniso (1967) and of Hermann Hesse’s novels Nel chiosco di Pressel (introduction by G. Zampa) and Giorni di luglio (1990). By Tony Duvert he has translated Récidive (foreword by Guido D. Bonino, Pratiche Editrice, 1978) and Quando morì Jonathan (Savelli, 1981). Other poetry translations (from Georges Bataille, Sarah Kirsch and H. M. Enzensberger) appeared in the Eighties on “Il Raccoglitore”, bi-monthly cultural magazine of Gazzetta di Parma, and on “Rassegna Lucchese”. In 2008 Diabasis published, based on his project and edited by A. Niero, Balcony and other poems (with an introductory essay by Iosip Brodskij) of the Russian poet and friend Evgenij Rejn.
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