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Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

“Quartine”, la raccolta poetica di Jacob Israël de Haan

Da leggere perché… L’autore, poeta e romanziere, ebreo, omosessuale dichiarato con lo scandalo che si può immaginare, nacque a Smilde nel dicembre 1881. La sua fama letteraria, ben noto in vita grazie specialmente ai suoi romanzi, è venuta crescendo nel tempo, e in Olanda è diventato addirittura un simbolo della lotta di emancipazione omosessuale. La silloge che vi segnaliamo uscì postuma nel 1924, ed è ora la più famosa delle sue raccolte in versi

Daniela Marcheschi

“Quartine”, la raccolta poetica di Jacob Israël de Haan

Postilla sintetica seconda e ultima alla già sintetica Bibliografia dell’ultimo e penultimo numero

Segnaliamo l’uscita della raccolta poetica  di Jacob Israël de Haan, Quartine, Traduzione dal nederlandese di Patrizia Filia, Martinsicuro (TE), Di Felice Edizioni, 2021.

L’autore, poeta e romanziere, ebreo, omosessuale dichiarato con lo scandalo che si può immaginare, nacque a Smilde nel dicembre 1881. La silloge  (il cui titolo originale è Kwatrijnen) uscì postuma nel 1924, ed è ora la più famosa delle raccolte in versi di questo poeta. La fama letteraria di de Haan, ben noto in vita grazie specialmente ai suoi romanzi, è venuta crescendo nel tempo, e in Olanda è diventato addirittura  un simbolo della lotta di emancipazione omosessuale.

Jacob Israël de Haan fu pure molto attivo nella difesa dei diritti dei prigionieri politici in Russia (1912), e per questo è oggi considerato un precursore di Amnesty International. Emigrato in Palestina nel 1919, si convinse presto della necessità di una civile cooperazione con la popolazione araba: cosa non gradita invece ai Sionisti. Proprio per le sue posizioni de Haan fu assassinato il 30 giugno 1924, a Gerusalemme dove insegnava Legge, da un aderente al movimento Haganah. L’ebreo ortodosso Jacob Israël de Haan era stato giudicato reo di ostacolare il Sionismo e di collaborare con i Palestinesi. Si trattò del primo omicidio politico, e con grande eco internazionale, avvenuto in Palestina.

Ecco una delle sue quartine, intitolata Gerusalemme: «Oh, perché e dove vago,/Non dimentico Gerusalemme./ La luna piena, le stelle cadenti,/ E il vento serale col suo mesto canto».

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