Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

The Father. Nulla è come sembra

Cinevisioni. È un film del 2020 diretto da Florian Zeller, al suo esordio alla regia. Interpretato da Anthony Hopkins ed Olivia Colman, è l'adattamento cinematografico della pièce teatrale dello stesso Zeller, Il padre(2012). Un bel film inglese, raffinato, tagliente, assai ben girato, ellittico, con tagli temporali, logici, che non offre riscatto facile, né religioso, né morale

Andrea Carraro

The Father. Nulla è come sembra

Un film molto bello – un dramma da camera di origine teatrale, egregiamente sceneggiato (Oscar alla Sceneggiatura) dallo stesso Zeller, l’autore francese della pièce, insieme a Christopher Hampton – che racconta di un malato di Alzheimer – grandiosa interpretazione di Anthony Hopkins che gli ha fatto conquistare l’Oscar – in preda a tormentosi sbalzi di umore, ossessivo e paranoico, incapace ormai di riconoscere il presente dal passato, terrorizzato dall’idea di finire in una casa di cura, a momenti rabbioso e cattivo (anche con la figlia, che lo adora) a momenti fragile come un bambino (come in una delle ultime scene, forse l’ultima, commovente, bellissima, in cui scoppia a piangere disperatamente gemendo “mamma voglio la mia mamma!”…) bravissima anche Olivia Colman nella parte della figlia, divisa dall’amore struggente per il padre che sta scivolando via dal mondo in quel modo (in un progressivo deterioramento cognitivo), e il desiderio di normalità, e di fuga…

Un bel film inglese, raffinato, tagliente, assai ben girato, ellittico, con tagli temporali, logici, che non offre riscatto facile, né religioso, né morale. L’unica “consolazione” – sembra dirci il regista, – è nella catarsi artistica, drammaturgica. E vi pare poco? Dopo averlo visto, tuttavia ti chiedi: ma come ha fatto a vincere l’Oscar un film così? E ne ha inanellati ben quattro se non sbaglio, all’attore, alla sceneggiatura, al montaggio e a qualcos’altro! beh, una volta tanto ci azzeccano con le statuette, meglio così!

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