Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

Venturelli, Italy. Lo slalom lento tra le viti

“Il Signore ha visitato questa vigna”, ci ha garantito il parroco di Saliceto Panaro la prima volta che è venuto in missione pastorale qui da Venturelli, Italy. Noi abbiamo annuito alzando i calici in silenzio. Prosegue la pubblicazione di alcuni stralci tratti dalla nuova raccolta di racconti, Il maiale e lo sciamano, edita da La nave di Teseo e dal 3 dicembre in libreria

Roberto Barbolini

Venturelli, Italy. Lo slalom lento tra le viti

Per gentile concessione dell’Autore, riportiamo uno dei racconti, quello che da’ il titolo al volume. La prossima settimana ne presenteremo un altro. Buona lettura.

VENTURELLI ITALY

“Il Signore ha visitato questa vigna,” ci ha garantito il parroco di Saliceto Panaro la prima volta che è venuto in missione pastorale qui da Venturelli, Italy. Noi abbiamo annuito alzando i calici in silenzio. Il Professore esultava versando di continuo il suo nettare. A un certo punto il parroco ha tirato in ballo la faccenda della vigna di Salomone: una di quelle storie un po’ a vanvera della Bibbia che i preti hanno sempre sulla punta della lingua, soprattutto mentre la fanno schioccare di gusto assaggiando quel lambrusco divino, vinificato col metodo champenoise, che è la specialità del nostro amico Venturelli, Italy se avete voglia ce l’aggiungete voi in barba allo spazio tiranno, come dicono quelli che sprecano tempo e spazio per dire che lo spazio è tiranno. Questa vigna di Salomone ordunque il re sapiente l’aveva salomonicamente affittata a certi custodi, ma se vogliamo credere a quel farabulano del parroco ciascuno di loro gli doveva dare in cambio una percentuale del raccolto equivalente a mille sicli d’argento, che se non lo sapete sarebbero delle monete israeliane fuoricorso risalenti ai tempi della Bibbia.

Il Prof ha capito subito l’antifona salomonica e così il placido don se n’è andato via barcollando verso la canonica di Saliceto Panaro con due cartoni di lambrusco in omaggio, che sono sempre meglio dei sicli d’argento al cambio attuale, cavandosela con una semplice benedizione furbi et orbi. Soprattutto orbi, direi. Che di furbi qui non ce n’è neanche mezzo.

Calava la sera, come dicono quelli che vedono calare la sera. Dalla campagna arrivavano i latrati dei bracchi che tornavano verso casa. Le loro sagome saettavano veloci, saettavano per modo di dire e veloci poi non ne parliamo neppure, è l’enfasi della descrizione che a volte prende la mano, ma tirando a indovinare potevano essere solo Zeus e la Cristal quelle due sagome che facevano lo slalom lento tra le viti, balenando per subito scomparire com’esuli pensieri nel vespero migrar, tanto per citare un poeta caro a Frizzoni. Nella luce falsa del crepuscolo, e speriamo che il crepuscolo non s’offenda per via della luce falsa che può apparire moralmente screditante, ma lasciatemelo dire lo stesso perché suona bene e Kant ci perdoni, lui che odiava la falsità perfino nella luce del crepuscolo; ecco dunque in questa luce ingannevole un fagottino nero spenzolare dalla mascella serrata di Zeus e via via che s’avvicina somiglia sempre meno a un fagotto. Quando finalmente il cane lo molla ai piedi del Prof ci accorgiamo che è un gatto morto.

Sul momento ci siamo rimasti d’un male che non vi dico, ma se adesso sperate in un lieto fine tipo la resurrezione improvvisa del gatto, o che era tutto un sogno oppure un incubo alcolico per via del vino lambrusco targato Venturelli Italy che ci aveva frastornato la ciribiricoccola vi sbagliate di grosso. La storia stavolta finisce qui, dice Marulli, è ora che ti dai una regolata con questi tuoi sproloqui sennò facciamo notte.

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