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Antonio Monte

Antonio Monte

Architetto e archeologo industriale, ha recuperato e valorizzato molti trappeti ipogei e semipogei in passato destinati alla produzione dell’olio lampante. Ha curato inoltre il progetto di allestimento del Museo dell'arte olearia "Americo e Anita Coppini" a San Secondo Parmense

Olio Officina


Antonio Monte [Carmiano (Lecce), 13 giugno 1960], è architetto, ph.d. e archeologo industriale.

Ha conseguito la laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Chieti-Pescara e il Dottorato di Ricerca presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di architetto ed è iscritto all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, e Conservatori della Provincia di Lecce con il n° 681.

Borsista presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche–Istituto per la Conservazione delle Opere Monumentali (Is.C.O.M.) di Lecce

Ricercatore a contratto presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche–Istituto per la Conservazione delle Opere Monumentali (Is.C.O.M.) di Lecce.

Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR-ISPC), già Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM).

Docenze

Ha insegnato Archeologia industriale e Storia della produzione artigianalenell’Università del Salento; Architettura e restauro per il costruito storico,Storia degli insediamenti produttivi e del patrimonio industriale e Architettura del paesaggio e patrimonio industriale nell’Università della Basilicata.

Dal 2002 al 2018 è stato Docenteal Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Industriale, Università degli Studi di Padova-Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità.

Attualmente insegna Scienza, Conservazione e Restauro Architettonico dei Patrimoni all’Università della Basilicata.

Attività professionali

Da molti anni si occupa di conoscenza, patrimonializzazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio industriale, di storia d’impresa e musei aziendali.

Ha realizzato oltre trenta progetti e consulenze scientifiche per il restauro, conservazione e rifunzionalizzazione di beni del patrimonio culturale, in particolare di quello industriale.

Tra i progetti di recupero, conservazione e valorizzazione, si segnalano quelli dei trappeti ipogei e semipogei per la produzione dell’olio lampante. Inoltre, il Progetto di allestimento del Museo dell’arte olearia “Americo e Anita Coppini” a San Secondo Parmense (Parma).

Ha ideato, progettato e svolto la consulenza scientifica per la realizzazione del Museo archeoindustriale di Terra d’Otranto a Maglie (Lecce).

Pubblicazioni e attività editoriale

Antonio Monte è autore di numerose pubblicazioni, tra monografie, curatele, atti di convegni, saggi e contributi in libri e riviste.

Fa parte del Comitato scientifico della rivista OOF International Magazine, edita da Olio Officina.

Oltre al ruolo di vice presidente dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI) è anche condirettore della rivista Patrimonio industriale.

Premi e riconoscimenti

Con la “Stefano Boeri Architetti Srl” è risultato 2° classificato a #OpenTaranto, Concorso Internazionale di idee per la riqualificazione della Città vecchia di Taranto, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Puglia e Comune di Taranto.

Il 22 gennaio 2016 a Milano, nell’ambito della V edizione di Olio Officina Festival, gli è stato assegnato il Premio Olio Officina – Cultura dell’Olio.

Il 18 settembre 2015 a Barletta gli è stato assegnato il Premio “I Cavalieri della Disfida” per l’impegno profuso nello studio e nel recupero di edifici di archeologia industriale di fine Ottocento e del secolo passato, riconvertendoli in musei.

Nel 2014 gli è stato assegnato il “Premio TEKNE’ 2014” – Percorsi di formazione in contestualizzazione e fruizione dell’arte urbana per il progetto (redatto in collaborazione con lo studio ArkGeo) di Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale del nucleo storico identificato dall’area pubblica su cui insiste un frantoio in via Foggiari a Maglie (Lecce).

Nel 2013 ha vinto il “Premio Città di Terni – Gino Papuli” per l’Archeologia industriale con il volume Salento. L’arte del produrre. Artigiani, fabbriche e capitani d’impresa tra Otto e Novecento, Edizioni Grifo, Lecce, 2012.

Nel 2009 gli sono stati assegnati:

  • “Premio TEKNE’ 2009” – Percorsi di formazione in contestualizzazione e fruizione dell’arte urbana per il progetto (redatto in collaborazione con Lorena Sambati) del Parco Culturale del Dolmen “Scusi” di Minervino di Lecce.
  • Premio “Mulino Scoppetta per l’archeologia industriale”.

La foto che ritrare l’architetto Antonio Monte è di Gianfranco Maggio

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