Gotha alimentare

Felice Modica

Felice Modica

Siciliano, di professione giornalista e agricoltore, si occupa dal 2001 dell’azienda agricola di famiglia a tempo pieno, conservando però le collaborazioni giornalistiche. Nel campo agricolo è impegnato nell’opera di traghettare verso la modernità la storica azienda di famiglia

Olio Officina


Felice Modica [Roma, 19 novembre 1959] è giornalista e agricoltore.

Sposato da una vita con Maria Franza detta Flavia. Entrambi sono genitori di Alessandro e Giulia.

Biografia

Nato a Roma per caso, in quanto i suoi genitori avevano una amatissima casa romana (venduta dopo l’entrata in vigore della legge di abolizione della mezzadria). A meno di quattro anni si trasferisce a Noto, in Sicilia, dove frequenterà le scuole dell’obbligo e il Liceo Classico Di Rudinì. Buono a nulla, capace di tutto, si iscrive in giurisprudenza senza però completare il corso di laurea. È l’unico non laureato della famiglia.

Giornalista pubblicista, colleziona una lunga serie di collaborazioni (anche una quindicina in contemporanea), allo scopo di costruirsi una dignitosa indipendenza. Vi riesce. Dal 1986 – con sei anni di interruzione durante i quali ha scritto sulle pagine culturali di Libero – collabora al quotidiano Il Giornale. Ininterrottamente dal 1984, scrive sulla terza pagina de La Gazzetta di Parma.

Ha partecipato alle iniziative editoriali di Luigi Caricato, collaborando con suoi scritti sia a Teatro Naturale, sia a Olio Officina Magazine.

Ha fondato e diretto due giornali (Caccia & Ambiente, organo regionale della Libera Caccia e poi della Federcaccia; Noto Informa, bollettino del Comune di Noto). Editorialista e inviato di varie riviste specializzate, per sei anni è stato capufficio stampa al Comune di Noto, gestendo la comunicazione durante e dopo il crollo della Cattedrale.

È inoltre collaboratore, sin dalla fondazione, della Guida dei ristoranti di Identità Golose, di Paolo Marchi.

Dal 2001 si occupa a tempo pieno dell’azienda agricola di famiglia, con i figli (di cui Giulia è agronomo) e la moglie. Ha conservato alcune fra le collaborazioni giornalistiche. Il figlio Alessandro, laureato in Storia, è titolare dell’azienda, ha creato due ristoranti e un museo familiare, intimamente connessi con l’attività agricola, di cui costituiscono un importante veicolo pubblicitario.

Opere

Ha pubblicato, tra l’altro, Pelè racconta (Editoriale Caccia & Ambiente, Modica 1988, vincitore di un concorso per il Racconto Sportivo bandito dal Coni); Caccia in Sicilia (Editoriale Olimpia, Firenze 1988); Il Coniglio Selvatico (Pungitopo, Marina di Patti 1991); Libro delle Terre e delle Uve (Progetto Media, Milano 1992); Il Cirneco dell’Etna (Habitat editore, Siena 1996); Attenti al Cane (e specialmente al padrone…), (ANLC, Roma 1998); “L’amore per la provincia di uno scrittore mai provinciale” in Sergio Maldini. Due anni dopo (Giardini editori, Pisa 2003); per la Società Europea di Edizioni, editrice Il Giornale, Milano, nella Collana Fuori dal Coro, dal 2018 al 2020, i pamphlet: Cani di Carta; Braccia ridate all’Agricoltura; Chilometro Zero un cavolo; Gatti di carta; Bio è morto; Mamma ho perso i sensi. In corso di scrittura un altro pamphlet sulla Wilderness e i Parchi naturali.

Attività imprenditoriale

Nel campo agricolo, cui dal 2001 dedica la vita, è impegnato nell’opera di traghettare verso la modernità la storica azienda di famiglia. Ha prodotto per primo l’olio Dop Monti Iblei della Sottozona Val Tellaro, grazie all’enologo Giovanni Rizzo sta declinando il nero d’Avola (vitigno originario delle sue zone) in molti modi, anche originali e inediti. Oltre ad un Doc in acciaio e ad un altro in barrique di rovere e ad un rosato, produce un passito applicando a questo vitigno il metodo classico di Pantelleria e uno Spumante metodo Classico vinificato in Bianco. Né mancano i futuri progetti enologici che, al momento, però, preferisce non rivelare.

Collegamenti esterni

Vini di Noto

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