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Girolamo Caruso

Girolamo Caruso

Agronomo, docente universitario e direttore: ricoprì, all’interno del settore agrario, svariati ruoli e incarichi. I suoi lavori di ricerca e studio divennero fondamentali per corsi accademici e per il settore agronomico nel suo insieme, soprattutton nell'ambito relativo all’olivicoltura e alla viticoltura

Olio Officina


Girolamo Caruso [Alcamo, 18 settembre 1842 – Pisa, 2 gennaio 1923 ] è stato agronomo e docente universitario.

BIOGRAFIA

Nacque ad Alcamo, in provincia di Trapani, e successivamente fu Napoli ad accoglierlo per i suoi studi. Girolamo Caruso si laureò nel 1861 in agraria, e tre anni dopo diventò professore presso la scuola provinciale di Corleone.

Nel 1862 fu tra i primi ad avvicinarsi a determinate tecniche agricole, come la rotazione delle colture, e sempre nello stesso periodo dedicò particolare attenzione all’agricoltura siciliana, soffermandosi sull’olivicoltura.

I suoi successi proseguirono, ed è il 1871 quando ottenne il ruolo di professore e direttore della Scuola Agraria e dell’Istituto Agrario di Pisa.

Ancora oggi, la Scuola Agraria è un punto di riferimento per tutto ciò che concerne il settore agricolo.

Nel 1898 venne pubblicato il manuale di Agronomia, utilizzato nella quasi totalità delle facoltà di agronomia delle università italiane.

Non smise mai di formarsi. Sono ancora ricordati, tra i tanti esperimenti a cui prese parte, quelli relativi ai frantoi a vapore, sulla trebbiatura meccanica e sulle falciatrici Johnson e Aultmann.

A incuriosire Caruso furono non solo i nuovi macchinari di cui l’agricoltura iniziò a servirsi, ma anche i risultati economici connessi a questi nuovi strumenti.

Si avvicinò anche alla concimazione chimica e cercò di comprenderne l’efficacia.

È il 1890 quando elaborò un metodo di calcolo per decidere in quali quantità distribuire sul terreno il concime e propose l’uso dei fertilizzanti, strumento tutt’altro che conosciuto all’epoca di Caruso.

Dedicò studi e saggi sulla viticoltura e sui processi di vinificazione e sui parassiti di diverse specie vegetali.

A tal proposito, cercò risposte per combattere la mosca olearia e altri parassiti relativi ad altre colture, come la filossera della vite, la tingide del pero, la ruggine del gelso e gli elateridi dei cereali.

Un’attenzione particolare fu data alla coltivazione del frumento, e il massimo riscontro di questo interesse lo ottenne, seppur a distanza di due anni dalla sua morte, con la fondazione dell’Istituto Regionale di cerealicoltura, a Pisa.

INCARICHI

Nel 1864 diventa professore di agraria della scuola agraria di Corleone.

Nel 1867 ricopre il ruolo di professore di economia rurale ed estimo dell’Istituto tecnico di Messina.

Nel 1871 è docente dell’Università di Pisa, cattedra di agronomia, agricoltura ed economia rurale.

Nel 1872 diventa direttore della scuola agraria e dell’Istituto agrario di Pisa; nel medesimo anno fonda il Comizio agrario di Pisa.

Nel 1873 presenta la relazione introduttiva dal titolo I sistemi di amministrazione rurale e la questione sociale.

Nel 1874 fonda la rivista L’agricoltura italiana.

Nel 1875 il IV congresso generale degli agricoltori italiani lo vede come relatore in merito all’ordinamento dell’istruzione agraria.

Nel 1878 fonda la scuola di enologia in Piemonte, ad Avellino e a Catania. Riesce e concretizzare il programma di formazione professionale delineato dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel 1890 collabora per istituire un sindacato cooperativo a Pisa.

Dal 1890 al 1990 partecipa alla riorganizzazione della Scuola superiore e dell’istituto agrario.

Nel 1894 diventa socio emerito dell’Accademia dei Georgofili di Firenze e nello stesso anno diventa membro del Comitato promotore della Società degli Agricoltori Italiani; successivamente ne divenne consigliere.

Nel 1907 il Comizio agrario gli dedica una speciale fondazione per onorare le sue iniziative capaci di portare innovazioni e progressi nel settore agricolo pisano.

Nel 1914 partecipa e presiede il referendum dei comizi agrari sul riordinamento degli stessi.

OPERE

La sua opera più nota è la monografia Dell’Olivo.

Di seguito tutti i suoi lavori

Apolessia linfatica o mal doi gomma degli agrumi, 1864

Trattato di viticoltura e vinificazione, 1869

Trattato sulla coltivazione degli ulivi e la manifattura dell’olio, 1870

Studi sull’industria dei cereali in Sicilia e sulle popolazioni che la esercitano, Palermo, 1870

Questioni urgenti di viticoltura, Messina, tipografia Ignazio d’Amico e figli, 1871

I sistemi di amministrazione rurale e la questione sociale, Pisa, 1874

Monografia del bergamotto in L’agricoltura Italiana (vol.1), Firenze, tipografia M. Ricci, 1874

Dell’Olivo: Monografia, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1883

Esperimenti fatti colla mietitrice-legatrice Aultman nei poderi della R. scuola superiore agraria di Pisa, Firenze, tipografia M. Ricci, 1888

Esperienze colla mietitrice-legatrice Aultman, Firenze, tipografia M. Ricci, 1889

Dei concimi chimici adoperati in copertura nella coltivazione del grano ( serie), Firenze, tipografia M. Ricci, 1889

Le prove di concimazione e i conti colturali del grano in L’Agricoltura Italiana 16, 1890

Esperienze sulla conservazione dei foraggi freschi colla pressa Blunt: memoria letta alla R. Accademia dei Georgofili nell’adunanza del dì 3 maggio 1891, Firenze, M. Cellini e C., 1891

Ricerche sull’ordinamento dell’azienda rurale, Firenze, 1894

Osservazioni e ricerche sperimentali sull’uso dei fermenti puri selezionati nella vinificazione di Girolamo Caruso e Gustavo Gasperini, in Atti della Reale Accademia dei Georgofili di Firenze, s. IV, 21, 1898

Agronomia, manuale, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1898

Sulla convenienza e sull’attuabilità del disegno di riforma agraria in Atti della Accademia dei Georgofili, s.4, Disp. 1, XXIII [1900], pp.69-95, 1900

Saggi pubblicati sull’Agricoltura Italiana relativi alla viticoltura e alla vinificazione (1878, 1892, 1898); ai foraggi (1891); ai concimi (1889, 1890, 1906, 1909); ai parassiti delle piante (1888-1890, 1894-1897, 1902, 1915); alla meccanica agraria (1867, 1883, 1897)

Voce redatta da Chiara Di Modugno

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