C’è un metodo per determinare quanto idrossitirosolo e tirosolo c’è negli extra vergini
Si deve a Innovhub Ssi, e in particolare al team guidato dal Pierangela Rovellini, responsabile presso Innovhub Ssi del servizio di Cromatografia Liquida e Direttore Editoriale de La Rivista Italiana delle Sostanze Grasse, il metodo Iso 23942:2020 sviluppato per determinare il contenuto dei due composti fondamentali per verificare la qualità degli extra vergini, in quanto si tratta di due inibitori del danno ossidativo delle Ldl
Sono stati presentati lo scorso novembre all’incontro della Commissione Iso/Tc34/Sc11, dopo uno studio collaborativo a cui hanno partecipato 20 laboratori internazionali, gli ultimi risultati relativi alla sperimentazione del metodo “Iso/Ts 23942:2020 – Determinazione del contenuto di idrossitirosolo e tirosolo negli oli extra vergini di oliva. Cromatografia liquida ad alte prestazioni in fase inversa”.
Il nuovo strumento analitico, promosso da Innovhub Ssi, contribuisce a determinare la qualità degli oli extra vergini di oliva.
A capo della delegazione italiana degli esperti del gruppo di lavoro Gl18 “Oli, grassi animali e vegetali, semi e frutti oleaginosi” della Commissione tecnica agroalimentare dell’Uni, partecipante alla Commissione Iso/Tc34/Sc11, Pierangela Rovellini (Responsabile presso Innovhub SSI del servizio di Cromatografia Liquida e Direttore Editoriale per “La Rivista Italiana delle Sostanze Grasse).
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L’idrossitirosolo e il tirosolo sono composti naturali di natura secoiridoide, derivati dalla Olea Europaea L.
Sono presenti nelle foglie, nelle olive e in altre parti anatomiche dell’olivo sotto differenti strutture chimiche derivanti dall’oleuropeina e dal ligstroside.
Sono particolarmente interessanti quando presenti nell’olio extra vergine di oliva poiché hanno la proprietà “di agire come inibitore del danno ossidativo delle Ldl” (come riportato nel Reg. Ue 432/2012 dopo un’accurata valutazione negli anni passati da parte dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare).
Ad oggi mancavano gli standard di riferimento per valutare tutte le sostanze naturali che contengono questi due alcoli aromatici e finora, tra i metodi di riferimento dell’olio di oliva, non esisteva un metodo analitico standardizzato, accurato e preciso per determinare il contenuto totale di questi due composti.
Vi è grande interesse da parte dell’intera filiera agroalimentare a riportare tale claim sulla propria bottiglia, per gli oli di elevata qualità, per mettere in evidenza gli aspetti salutistici nutrizionali.
Dunque è facile comprendere la rilevanza di tale tematica a livello internazionale, nei paesi Ue ed extra Ue.
Risulta quindi fondamentale la disponibilità di un metodo standardizzato internazionale indirizzato agli aspetti salutistici del prodotto.
Il metodo, sviluppato in Innovhub Ssi dal team del Laboratorio di Cromatografia Liquida è stato presentato all’ente di normazione italiano Uni nel 2016 e, dopo un test collaborativo con 10 laboratori italiani, è stato pubblicato come norma Uni 11702:2018.
In seguito, è stato proposto in Iso e pubblicato come specifica tecnica Ts 23942: 2020.
La delegazione di esperti italiani dell’Uni e gli esperti internazionali di altri enti di normazione ha accettato di procedere per la sua definizione come metodo Is.
Nel 2021 ha preso quindi il via un nuovo studio collaborativo internazionale, che si è svolto tra marzo e maggio.
A tale studio sperimentale hanno partecipato 20 laboratori internazionali provenienti da 6 diversi paesi: Italia, Cina, Germania, Francia, Turchia, Canada e sono stati selezionati cinque diversi campioni di olio extra vergine di oliva con diversi livelli di contenuto dei composti aromatici oggetto di studio.
Si sono valutati statisticamente i risultati ottenuti dai laboratori analizzando ogni campione in duplicato e i dati sono stati trattati secondo gli Standard di riferimento per l’elaborazione statistica Iso 5725-1-2-5-6.
L’idrossitirosolo, il tirosolo e la somma dei loro contenuti, hanno mostrato parametri di precisione statistica ottimali, in considerazione anche all’elevato numero di laboratori e il secondo studio internazionale ha confermato il primo studio italiano.
La Risoluzione Iso 614/21 dell’Iso/Tc34/Sc11 ha convenuto che il metodo rivalidato era pronto per essere presentato al ballottaggio Dis e confermato come metodo Is.
“Questo significa che il metodo proposto è robusto, ben descritto e efficace”, ha commentato Pierangela Rovellini, “e ancora una volta si è dimostrato che un importante lavoro di squadra è fondamentale per fornire alla comunità scientifica nuovi utili metodi analitici”.
Si ringrazia per la notizia e la foto all’interno Innovhub
La foto in apertura è di Olio Officina©
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