Com’era l’olivicoltura a Bitonto nel XV secolo?
Ce lo svela un libro a firma dello storico Vito Ricci, edito, fresco di stampa, da Secop. Non è un caso che la città pugliese sia considerata universalmente come la "capitale dell'olio" pugliese, anche se vi sono tante altre municipalità che possono vantare altrettanti meriti
Bitonto è una grande capitale dell’olio, con una solida storia alle spalle. Lo testimonia questo prezioso volume di cui è autore lo storico Vito Ricci.
Il libro, pubblicato da un editore molto attivo in Puglia – Secop, di Corato – nella collana “Storia è/e memoria”, diretta da Marino Pagano, comprende una accurata introduzione, preceduta da una presentazione dello stesso Pagano e da una prefazione di Gabriella Piccinni, dell’Università degli Studi di Siena, per poi sostanziarsi in quattro ampie sezioni che si soffermano sull’olivicoltura, sulla produzione olearia in senso stretto e infine sul commercio.
Da evidenziare inoltre, per ricchezza di documentazione, anche la ricca appendice e bibliografia in chiusura.
In questa breve recensione non ci soffermiamo sui dettagli, proprio perché è nostra intenzione invitare i lettori a procurarsi il libro, in quanto, come sostiene lo stesso curatore della collana, la storia ‘locale’ non può certo esaurirsi nel ‘luogo’ in cui la si vive e racconta, ma serve a tutti, perché diventa patrimonio di un sapere comune da condividere insieme. Infatti, terminata la lettura, facilitati da unostile e da un linguaggio piacevoli, si esce arricchiti di informazioni, al punto da comprendere quanto sia tuttora importante la coltivazione degli olivi e l’estrazione dell’olio dalle olive in questa città e nei dintorni, e quanto una materia prima così salutare abbia contribuito a forgiare un popolo ed edificare una città che all’olio deve molto, se non tutto, per la ricca economia che ne è scaturita.
Vito Ricci, Olivicoltura a Bitonto nel XV secolo. Terre, uomini, produzioni, Secop Edizioni, pp. 196, euro 12
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