Le prospettive dell’olivagione 2024 in Umbria
Finalmente torna il sereno, dopo alcuni anni avversi. Nel corso della formazione dei frutti, sono stati completamente assenti insetti e fitopatie varie. La maturazione delle olive registra un ritardo a causa dell’abbondante produzione sulle piante. C’è tuttavia un problema, molto serio: la manodopera scarseggia e, se la si trova, presenta costi in alcuni casi quasi uguali al prezzo di vendita delle olive

Dopo alcuni anni avversi sembra tornato il bel tempo! Una buona produzione di olive in Umbria la troviamo sparsa in tutta la regione. Tutte le varietà mostrano frutti abbondanti, tra cui primeggia il “moraiolo”. Durante la stagione di formazione e accrescimento dei frutti sono stati completamente assenti insetti e fitopatie varie.
La maturazione ovviamente è in ritardo a causa dell’abbondante produzione sulle piante. Qualcuno ha appena iniziato a frangere, ma ovviamente sta riscontrando al momento rese molto basse. Qualche problema di gestione della raccolta comunque si ripropone, come da alcuni anni a questa parte.
La manodopera scarseggia e, se si trova, ha un costo che in alcuni casi è quasi uguale al prezzo di vendita delle olive. Nascono in compenso sempre più nuovi frantoi aziendali a favore della qualità che finalmente è completamente in mano alle aziende.
La mancanza di visione del passato, che non ha voluto guardare alla meccanizzazione della raccolta, è stata sicuramente una delle cause della crisi del settore olivicolo in Italia.
Oggi nuovi olivicoltori stanno nascendo, utilizzando nuove aree, dove è possibile coltivare l’olivo, con sistemi che seppur ritenuti moderni sono stati proposti più di trent’anni fa. Ma sappiamo bene che l’olivo ha i sui tempi e oggi finalmente è arrivato il momento della rinascita.
La foto in apertura è molto significativa. Dimostra come a fine accrescimento non vi sia presenza di alcun tipo di insetto, nonostante stia lì da mesi cambiando ormone regolarmente. Una stagione da ricordare sotto il profilo “presenza di insetti”. Va evidenziato che anche prima dell’arrivo delle alte temperature non vi era presenza di alcuna specie.
In apertura, foto di Angela Canale
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