Non tutto va bene per gli extra vergini di qualità. C’è il problema degli steroli
Alcuni oli Dop hanno possibilità limitate, o nulle, di miscelare extra vergini di differenti cultivar. Il contenuto minimo di tali composti organici di natura lipidica, utilizzato come parametro di purezza, sta creando non poche difficoltà alle aziende. Anche nelle produzioni di qualità si sta riscontrando un contenuto di steroli totali inferiore al limite di legge (1000 mg/kg). Se ne stanno occupando Ue e Coi, ma con procedure lente e macchinose. Sembrano non rendersi conto dei problemi del mondo reale. La questione è seria, e grave. Cosa si può fare nel frattempo? Intanto la Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse ha organizzato, in gennaio, una giornata di studio

L’analisi della frazione sterolica degli oli vegetali, e degli oli d’oliva in particolare, è sin dagli anni ‘60 un cardine per la valutazione della purezza degli stessi, in particolare da quando (circa il 1967) sono commercialmente disponibili oli di semi geneticamente migliorati con una composizione degli acidi grassi sovrapponibile a quella degli oli di oliva.
Alla fine degli anni ’80, alcuni chimici Italiani misero in evidenza la presenza sul mercato di oli raffinati caratterizzati da valori di assorbimento nell’ultravioletto particolarmente bassi, tali da non renderli rilevabili se miscelati ad oli vergini di oliva; un’osservazione collaterale mise in evidenza che questi oli presentavano un contenuto di steroli inferiore alla media sino ad allora osservata, probabilmente come effetto collaterale dei trattamenti applicati per “correggere” la spettrofotometria, analogamente le condizioni di raffinazione particolarmente stressanti vennero ritenute responsabili del ridotto contenuto di steroli di oli di semi ad elevato contenuto di acido oleico.
Ciò determinò, con ogni probabilità, la decisione di inserire nel Reg.(Cee) 2568 il contenuto minimo di steroli come parametro di purezza; va ricordato tuttavia che negli stessi anni che la valutazione degli isomeri trans consentiva la messa in evidenza di questi oli, mentre si deve attendere il 1995 perché la determinazione degli stigmastadieni diventasse metodo ufficiale, così come la valutazione del delta Ecn42 che ad oggi sono i due metodi più efficaci nella messa in evidenza di oli non conformi.
In anni più recenti, si è osservato con sempre maggiore frequenza la presenza di oli sicuramente genuini e spesso di elevata qualità, con valori di contenuto totale di steroli inferiore al limite di legge (1000 mg/kg); non è però ancora chiarito perché ciò si manifesti, si sono invocate la raccolta “precoce”, il mutamento climatico, le caratteristiche di alcune cultivar
In relazione all’influenza della cultivar, il problema è particolarmente grave per alcuni oli a Dop che hanno possibilità limitate, o nulle, di miscelare gli oli di differenti cultivar.
Va probabilmente considerato che all’epoca dell’adozione del Reg. (CEE) 2568/91, la produzione di oli monocultivar era praticamente assente dal mercato e quindi mancarono informazioni sulla ipotizzata influenza delle singole cultivar.
Vale infine la pena ricordare come il contenuto assoluto di steroli sia uno dei parametri di genuinità e di conseguenza si possa incorrere in conseguenze legali di non banale portata.
Il problema venne portato dall’Italia all’attenzione degli organi normativi (il Consiglio Oleicolo Internazionale) e legislativi (l’Unione Europea) già diversi anni addietro; il primo ha promosso una raccolta di dati per tentare di ipotizzare una soluzione, tuttavia i tempi previsti sono dell’ordine di alcuni anni.
È chiaro che una tale scansione temporale non sia compatibile con le necessità del comparto produttivo e che sia necessaria una adeguata informazione per promuovere un’azione normativa che adatti i suoi tempi operativi a quelli della produzione e commercializzazione; la Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse ha pertanto promosso l’organizzazione di una giornata di studio per favorire lo scambio di informazioni tra le parti coinvolte.
La giornata di studio che ha già ricevuto la conferma della partecipazione del Capo Unità della Divisione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Ue e il patrocinio dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio si svolgerà a Roma il 24 gennaio 2023 presso l’Hotel Quirinale, e, dopo alcune relazioni introduttive, è previsto lo svolgimento di una tavola rotonda a cui sono stati invitati, oltre alla Dg Agricoltura e sviluppo rurale della Ue, il Coi, il Masaf, l’Icqrf e l’Agenzia delle Dogane, il Crea, Innovhub Ssog e le Associazioni di produttori.
Il programma provvisorio della Giornata di Studio
In apertura, foto di Olio Officina
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