Codice Oleario

Tempo di fioriture

L'impollinazione incrociata non è la regola, ma l'autoimpollinazione è piuttosto rara. Ed ecco allora che la natura fa la sua parte. A una pianta come l'olivo, il cui polline è affidato al vento, la natura da’ la possibilità di fare tantissimi fiori. Tutto si gioca sulle probabilità di incontro tra organi maschili e femminili. In attesa dei frutti, che tuttavia è sempre bene non siano mai troppi

Angela Canale

Tempo di fioriture

Tempo di fioriture, tempo in cui si ha la massima espressione di bellezza da parte delle piante. Ma il significato in natura è molto più profondo. I fiori rappresentano la sopravvivenza della specie.
È in questi giorni che fiorisce l’olivo. La foto di apertura è di Nicoletta Boldrini e ritrae la fioritura di un olivo in Umbria, la mia regione.

Numerosi, come potete ben notare, i fiorellini disposti su piccoli grappoli, detti mignole. Tra poco si apriranno. Se la produzione sarà abbondante, basterà soltanto che il 2-3% dei fiori alleghino, dando origine, in seguito alla fecondazione, ai frutti, proprio dopo che il polline da una pianta di una varietà giunge su un’altra pianta di differente cultivar. L’impollinazione incrociata non è la regola, ma l’autoimpollinazione è piuttosto rara. E allora la natura fa la sua parte.

A una pianta come l’olivo, dove il polline è affidato al vento, la natura da la possibilità di fare tantissimi fiori affinché si abbia più probabilità di incontro tra gli organi maschili e quelli femminili.
Tuttavia è una fortuna che l’impollinazione si limita al massimo al tre per cento, altrimenti, se fosse maggiore, la pianta, producendo tantissime olive, in una stagione esaurirebbe tutte le energie degenerando fino alla morte.

Altre cause spesso intervengono rendendo difficile questo volo: piogge, eccessiva umidità dell’aria, ritorni di freddo o venti di scirocco fanno spesso da ostacolo al movimento del polline che avrebbe la capacità, diversamente, di viaggiare fino a tre chilometri.

Le parti della pianta che producono fiori sono i rami di due anni, ben esposti alla luce e piuttosto deboli, mentre quelli giovani e vigorosi, che tendono ad essere verticali, si esprimono producendo gemme a legno. Purtroppo la maggior parte dell’olivicoltura presente, fatta di vecchi alberi e priva d’irrigazione, porta la pianta a produrre ad anni alterni.

Se l’olivo nella stessa stagione dovesse produrre frutti e rami fertili per l’anno susseguente – con a disposizione soltanto l’acqua piovana, peraltro scarsa nella stagione estiva – a qualcosa l’albero dovrebbe pur rinunciare. Allora: o limita la produzione di olive, o quella di rami a frutto per l’anno seguente.

Fare previsioni di produzione osservando soltanto la quantità di fiori? E’ azzardato. Sì, perché tutto può sempre e ancora succedere. Fra qualche settimana vi racconterò l’esito dell’attesa e promettente fioritura!

La foto di apertura è di Nicoletta Boldrini

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