Volete conoscere i panel di assaggiatori dell’olio? Eccoli. Sono tanti
Sono quelli che secondo il Ministero delle Politiche agricole sono deputati, in quanto competenti, all’accertamento delle caratteristiche organolettiche degli oli di oliva vergini ai sensi del celeberrimo regolamento comunitario 2568/91. E voi cosa ne pensate del panel test? E che idea vi siete fatta quando un panel entra in crisi o in contraddizione con il responso di altri gruppi panel? Perché, sì, si verificano di frequente i casi di difficile interpretazione. Conoscete gli errori dei panelisti?
Nella lista predisposta dal MIPAAF, aggiornata al 22 giugno 2021, trovate due elenchi.
Il primo elenco comprende una Sezione A, con i panel di assaggiatori ufficiali. Quelli istituzionali, per intenderci. Ovvero, per fare un esempio, i panel del Crea, dell’Icqrf, dell’Agenzia delle Dogane, di Innovhub, la Divisione Stazione Sperimentale per le Industrie degli Oli e dei Grassi.
Il secondo elenco, la Sezione B, comprende invece i panel di assaggiatori professionali. Qual è la differenza? Questi operano espressamente nell’ambito della disciplina relativa agli oli con attestazione di origine protetta, Dop e Igp, oltre che per la valutazione organolettica degli oli di oliva vergini oggetto di scambi commerciali, ai sensi della normativa nazionale.
Il panel test è uno strumento formidabile, importantissimo, perché la qualità di un olio va riscontrata anche all’assaggio. Ciò non toglie che vi siano state polemiche anche corrosive nei confronti dei panel di degustazione. Polemiche fondatissime, perché è evidente che vi possa essere una lettura ideologica e sovranista degli oli. Capita, succede. E accade anche che, a volte, un olio ritenuto extra vergine da un panel, possa essere classificato vergine da un altro e addirittura olio vergine lampante da un altro panel ancora. Come è possibile? Quando si verificano, queste contraddizioni laceranti mettono in seria discussione non tanto il panel test in sé, quanto il gruppo panel di assaggiatori e i criteri con cui il panel lavora.
Ovviamente la questione panel test è molto complessa e noi l’abbiamo affrontata con un numero monografico dedicato, OOF International Magazine numero 3, per l’esattezza. “Panel test, storia di un metodo”, era uno dei strilli in copertina. Un numero da leggere pagina dopo pagina con grande attenzione, perché ricco di approfondimenti molto interessanti.
Per esempio: quando assaggiare un olio.
Oppure: quando il panel entra in crisi.
E ancora: gli errori dei panelisti.
Interessanti, in particolare, le interviste sull’analisi sensoriale e sul panel test, attraverso le quali nove super esperti internazionali che collaborano con il Consiglio oleicolo internazionale hanno risposto alle nostre domande. Peccato non compaia nessun rappresentante dell’Italia. È accaduto che Luciana Di Giacinto, da noi interpellata, ha preferito non collaborare. Succede. Molto, ma molto interessanti le considerazioni espresse da Kamel Ben Ammar, Efi Christopoulou, Juan Ramon Izquierdo, Oya Koseoglu, Abdlkarim Laatar, Susana Mattar, Milena Miklavcic, Gabriele Zeiler-Hilgart, Isaac Zipori.
Volete approfondire, leggere e, soprattutto, acquistare la versione cartacea o scaricare la versione sfogliabile digitalmente della rivista? Allora cliccate pure QUI.
Invece l’elenco nazionale dei panel di assaggiatori ufficiali e professionali lo potete leggere e scaricare cliccando QUI.
La foto di apertura è di Olio Officina
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