Codice Oleario

Xylella, inarrestabile l’infezione. Un omaggio e un memoriale

Dal 2013 a oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di oltre 1,5 miliardi euro. Il monitoraggio degli ulivi? Non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid-19, una malattia asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane. Una proposta: non sarebbe il caso di creare un Memoriale (anche digitale, per il momento) per ricordare e non dimenticare la tragedia e stimolare e vigilare sulla rigenerazione e la rinascita?

Roberto De Petro

Xylella, inarrestabile l’infezione. Un omaggio e un memoriale

Il sito istituzionale Emergenza Xylella ha pubblicato un nuovo aggiornamento della campagna di monitoraggio avviata a giugno 2020 (comunicazioni Selge n. 474, 475, 477 e 480/2020; 2 e 5/2021), che riporta 93 nuovi casi positivi: 11 ulivi infetti a Cisternino, 2 a Crispiano, 25 a Monteiasi e 54 ulivi e 1 mandorlo a Ostuni come ulteriore consolidamento dell’insediamento di Xylella nell’attuale zona di contenimento della provincia di Brindisi (66) e Taranto (27).

Nonostante questo monitoraggio abbia escluso oltre la metà del territorio ostunese, ricadente nella zona definitivamente infetta, il numero delle piante infette ricadenti nella parte di territorio comunale demarcato come zona di contenimento rilevato nel secondo semestre 2020 sale così a 423 piante, cosa che giustifica l’accresciuta pressione nel territorio di Cisternino, dove nello stesso periodo le piante ritrovate infette sono 136.

Con una situazione molto grave nel territorio di Ostuni, la splendida città bianca, immersa nella Piana degli Ulivi Monumentali, dove dal monitoraggio è stata esclusa oltre la metà dell’area già ricadente in zona infetta. E come ripetutamente olivicoltori, associazioni e tecnici segnalano e denunciano da anni, il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid-19, la malattia cioè è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista.

Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento, ricordando che è andato perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo, è impensabile continuare a perdere un patrimonio vitale per la Puglia.

Dunque monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto vettore la “sputacchina”, campionamenti ed espianti tempestivi in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per combattere la Xylella.

L’efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione, anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all’insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche.

La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale (l’epidemia di Xylella dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di oltre 1,5 miliardi euro) e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena, impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

Inoltre mentre sono pervenute all’Assessorato regionale all’Agricoltura domande di espianto degli ulivi secchi a causa della Xylella Fastidiosa per 216 milioni di euro, ne è stato finanziato solo il 19% per l’esiguità delle risorse messe a disposizione.

La dotazione finanziaria per gli espianti e i reimpianti di 40 milioni di euro è risultata infatti assolutamente insufficiente, considerato che la Xylella ha colpito ormai il 40% del territorio regionale, per questo è necessario avviare un confronto con l’UE affinché vengano destinati altri fondi per gli espianti, i reimpianti, la diversificazione, oltre che per la prevenzione, rimodulando al contempo il Piano per la rigenerazione olivicola.

E la decima edizione di Olio Officina Festival che tra qualche giorno aprirà i battenti a Milano (anche se in versione digitale) dovrà, nelle degustazioni e discussioni dei “condimenti per il palato & la mente” del suo imponente ed articolato programma, rendere omaggio agli olivicoltori pugliesi, soprattutto salentini, che lottando contro una serie infinita di calamità: incompetenza, superficialità, politica e mala politica, mancati e tardivi interventi tecnici ed economici e varie stupidaggini complottistico-affaristiche a tuti i livelli (anche giornalistiche), sono rimasti gli unici ed i più genuini difensori del territorio e della cultura dell’olio.

Per concludere una proposta: non sarebbe il caso di creare un Memoriale (anche digitale per il momento) per ricordare e non dimenticare la tragedia che ha travolto la Puglia Agricola, ma soprattutto per stimolare e vigilare sulla rigenerazione e la rinascita del grande e unico patrimonio sul piano agricolo, paesaggistico, culturale e turistico andato perduto.

In apertura, foto di Olio Officina

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