Codice Oleario

Cerchiamo frantoiane e frantoiani che amino il bello

Olio Officina lancia il contest "Il frantoio più bello", attraverso il quale individuare e premiare i frantoi che coltivano la bellezza. Si tratta di un concorso rivolto a quanti decidono di investire non solo in macchinari e attrezzature, puntando sulla qualità delle loro produzioni, ma anche in soluzioni architettoniche e d’arredo, che esprimano una qualità estetica e funzionale al fine di mettere in luce l’etica della bellezza, nel pieno rispetto di se stessi, dei lavoratori e dell’ambiente

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È un frantoio da visitare quello di Olio Roi

Viaggio a Badalucco, in Valle Argentina, da Franco e Paolo Boeri, quarta e quinta generazione di una storica famiglia di oleari che nel piccolo borgo della provincia di Imperia si sono sempre occupati di trasformare il frutto dell’olivo nel pregiato succo che porta il nome Roi, che non è il loro secondo cognome, ma il soprannome utilizzato per distinguersi da altre famiglie dal cognome Boeri

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Avete curiosità di sfogliare e leggere Il Grande Libro dell’Olio?

È un'opera pregevole, non perché siamo stati noi a pubblicarla, come edizioni Olio Officina, ma in quanto si tratta di un corposo volume ricco di tante immagini, con mappe sensoriali e geografiche, infografiche, schemi riassuntivi essenziali, e nel complesso poco testo, proprio perché si tratta del pirmo e unico libro visual dedicato agli oli da olive, con un'ampia sezione dedicata ai migliori oli del mondo slezionati dal Milan International Olive Oil Award

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Le olive da tavola Nocellara del Belice e Termite di Bitetto

Proseguono gli appuntamenti con la formazione del Progetto Alive, con un ciclo di webinar dedicato a un comparto che in Italia ha grande necessità di migliorare le proprie performance. L'iniziativa del Crea ha l'obiettivo di introdurre innovazioni di processo e di prodotto in modo da ottenere impeccabili caratteristiche di qualità e tipicità dei prodotti territoriali

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Rivoluzione Taggiasca. Produrre e commercializzare l’oliva in salamoia con soluzioni innovative

Niente microrganismi indesiderati, responsabili di gravi alterazioni fisiche e sensoriali e dannosi per la salute del consumatore, nelle olive da tavola. Sono stati presentati i primi risultati delle sperimentazioni del progetto Csot, il cui obiettivo è determinare nuove tecniche nella deamarizzazione delle olive. I riscontri, dopo il primo anno di ricerca, si possono ritenere incoraggianti

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Entra in scena la nuova olivagione. Domanda ricorrente: come monitorare la qualità degli extra vergini?

Tutti pensano unicamente all’analisi dell’acidità, in prima battuta. Come se questo fosse l'unico parametro. Non è così. E non basta nemmeno conoscere il numero di perossidi, come pure i parametri spettrofotometrici nell’UV (per intenderci: K232, K268/270, DK) e gli alchil esteri. In realtà il mercato, soprattutto quello estero, è molto attento all'eventuale presenza di residui di fitofarmaci. Ecco allora la cosiddetta analisi multiresiduale degli oli

Chemiservice


Cosa si è detto in materia di conservazione e tracciabilità delle olive da tavola

Tutti gli alimenti devono puntare ad avere una buona shelf life e garantire una idoneità al consumo, che dipende da aspetti microbiologici, enzimatici e chimico-fisici. Il tempo di conservabilità è fondamentale, le innovazioni sono di conseguenza una strada obbligata. Si è svolto nella giornata di martedì 5 ottobre un utile webinar, uno dei tanti del ciclo del Progetto Alive organizzato dal Crea, dove si affrontano temi fondamentali in una chiave di lettura multidisciplinare

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Non c’è successo commerciale con le olive da tavola senza la necessaria preparazione

I corretti sistemi di packaging e conservazione sono importanti. Come pure la stessa tracciabilità. Le occasioni per approfondire non mancano. Il 5 ottobre l’appuntamento con il settimo evento del Crea, relativo al progetto Alive, con importanti aggiornamenti su come caratterizzare, valorizzare e tracciare le olive da tavola. Grande attenzione sarà posta inoltre sull’analisi sensoriale delle olive trasformate e sui concorsi attraverso i quali vengono premiati i migliori prodotti sul mercato

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Al via la nona edizione del concorso di design Le Forme dell’Olio

Un anno dopo l’altro ed è un successo continuo. Cresce la qualità delle proposte da parte delle aziende olearie. Passa l’idea che il design sia molto importante e strategico. Ma passa anche l’idea che il design non sia solo un vestito, ma un modo di essere e un tentativo di assegnare valore, economico e culturale, all’olio extra vergine di oliva. Cosa occorre fare per partecipare e a chi è rivolto il contest. Tutte le indicazioni utili

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A che punto sono le innovazioni tecnologiche nella filiera dell’oliva da olio e da mensa?

Le risposte in un webinar del Progetto Innolitec, martedì 28 settembre. Si affronteranno molti temi, tra i quali gli aspetti tecnologici relativi alla selezione qualitativa in post-raccolta delle olive, la valorizzazione di paste di olive surgelate e la produzione di paté di oliva, nonché i paté come fonte di composti bioattivi, e la valorizzazione dei prodotti secondari dell’industria olearia, in particolare riguardo alle acque di vegetazione mediante fermentazioni selettive

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Cresce l’attenzione sulle olive da tavola. Tutti i dettagli sui metodi di trasformazione

Rispetto alle olive da olio, il valore aggiunto delle olive da tavola è quadruplo. Buon segno, perché è un incentivo per le aziende produttrici a gestire al meglio poduzione e commercio. Molto interessante il Progetto Alive messo in atto dal Crea con il ciclo di webinar dedicati al settore. Vi raccontiamo come è andato il sesto appuntamento, di cui potete anche prendere visione direttamente guardando il video integrale

Chiara Di Modugno


Quel che c’è da sapere sull’olio extra vergine di oliva scritto in modo chiaro e rigoroso

L’olio spiegato alle mie figlie è un libro dell’oleologo Lorenzo Cerretani che racchiude in cinque capitoli più un’appendice tutte le informazioni, in buona parte note solo agli “addetti ai lavori”, espresse in un linguaggio fruibile anche da parte di un pubblico giovanissimo, pensato allo scopo di far meglio comprendere il valore di un grande e gustoso alimento che fa parte di una dieta quotidiana e salutare

Giovanni Lercker


Igp «Olio di Roma», le prime contestazioni

“A chi fa comodo?”, si chiede il noto produttore laziale Francesco Rosati. E si dà una risposta. “È una strategia per aggirare il Consorzio Dop Sabina”, precisa. E al riguardo esprime anche meraviglia per l’accondiscendenza con cui lo stesso consorzio non si sia opposto: “chi sarà in grado di stabilire che l’80% delle olive siano prodotte nel Lazio?”

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