Addestramento e selezione degli assaggiatori d’olio
Quante persone avranno partecipato alle sedute di assaggio previste nell’allegato XII del regolamento 2568/91? Qualche decina di migliaia, forse? Bene: come si individuano i membri di giurie per i tanti concorsi oleari in circolazione? Ecco, schematizzato, un modello di concorso diviso in più fasi
Non ho molti elementi per poter stimare il numero totale di persone che hanno partecipato a corsi di assaggio organizzati secondo le modalità previste nell’allegato XII del regolamento (CEE) n. 2568/91 dell’11 luglio 1991 né quanti di questi abbiano superato le prove previste e proseguito il percorso (partecipazione a sedute di assaggio) per iscriversi all’elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. Credo comunque che il numero sia molto elevato e che si arrivi a qualche decina di migliaia di persone. Tutte queste persone potrebbero far parte potenzialmente di panel di assaggiatori ufficiali e professionali o interprofessionali riconosciuti dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (vedi Decreto Ministeriale n. 1334 del 28/02/2012 link: QUI).
Per abitudine i capi-panel o coordinatori di concorsi attingono proprio a questo bacino di assaggiatori iscritti agli elenchi nazionali o ai membri di panel riconosciuti per realizzare le giurie che valutano i campioni partecipanti alle diverse competizioni. Nonostante tale metodo sia il più utilizzato, credo che i corsi di formazione o le sedute previste per addestrare giudici membri di panel riconosciuti non rappresentino gli unici strumenti utili a permettere l’acquisizione delle abilità richieste ai membri di giurie di concorsi.
Ritengo che l’addestramento e la selezione degli assaggiatori membri di giurie di concorsi debba prevedere anche altri metodi rispetto a quelli utilizzati per formare membri di panel. Infatti, il panel ufficiale o professionale deve valutare l’appartenenza ad una categoria merceologica pertanto in tale analisi ha molto peso la valutazione della presenza e dell’intensità di difetti. Diversamente, il giudice dei concorsi deve focalizzarsi con la stessa attenzione anche su pregi e peculiarità per cercare e premiare il prodotto migliore.
Schematizzando un modello di concorso diviso in più fasi:
– nelle prime fasi vengono eliminati gli oli con difetti o comunque con caratteristiche tali da precludere il passaggio alle fasi successive: qui è molto utile la formazione fornita per addestrare i giudici membri di panel riconosciuti;
– nelle fasi successive vengono individuati con una serie di passaggi i migliori: rappresenta la fase più complessa in cui è necessario focalizzarsi su pregi e peculiarità e per la quale è necessaria una formazione più specifica;
– nella fase finale per l’individuazione del vincitore interviene il giudizio edonistico e quindi il giudizio del singolo: in questa fase ha molto peso la scelta del capo-panel o coordinatore che ha selezionato la giuria.
Foto di Lorenzo Cerretani
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