Codice Oleario

In preda alla disperazione

La Xylella fastidiosa finisce sul The Independent, con l’invito rivolto ai turisti a osservare l’azione del batterio che sta affliggendo ormai da mesi gli olivi secolari del Salento: Alien bacteria threatens southern Italy’s most prized olive groves. Come al solito, veniamo trattati da incapaci

Francesco Caricato

In preda alla disperazione

Come al solito, i toni sono sottilmente sprezzanti. La regione meridionale d’Italia più importante nella produzione di oli da olive in Italia è sotto attacco, ma il colpevole questa volta non è la criminalità organizzata, la corruzione o il maltempo, ma una specie aliena ostile: la Xylella fastidiosa. Così in un articolo a firma di Michael Day apparso sul The Independent (leggi QUI)

Nell’articolo in questione si legge che la Regione Puglia sia ormai “in preda alla disperazione” e abbia chiamato a sé alcuni esperti provenienti dagli Stati Uniti in modo da arrestare il contagio che si sta diffondendo in maniera allarmante, minacciando di devastare l’economia locale.

La Puglia – si legge – produce oli tra i più pregiati d’Italia, che vanno dai dolci e delicati ai più intensi e fruttati. Nell’articolo viene citato Angelo Corsetti, portavoce di Coldiretti: “Ci sarà un vero e proprio cordone sanitario su un’area di 8 mila ettari – dice – in cui sarà obbligatorio distruggere gli alberi”.

Ci sono i soliti atteggiamenti nei confronti degli italiani perditempo: sembra che nel Sud Italia la lunga vacanza estiva estenda i tempi di intervento, ma – e qui l’Independent riprende quanto afferma il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele – “la Xylella non va in vacanza”.

L’allarme è stato ormai lanciato, in modo strombazzante, e la minaccia che il batterio si possa estendere all’agricoltura europea lo si ritiene ormai un dato concreto. E’ proprio così? Resta piuttosto da chiedersi se tanto clamore dato alla vicenda sia stata la soluzione giusta, o se l’intera faccenda Xylella sia stata gestita male, finora, sia sul fronte della comunicazione, creando turbamenti che possano nuocere al commercio degli oli, sia alla stessa gestione tecnica di un fenomeno che come si è abituati ormai da tempo si tende purtroppo a ingigantire oltre il dovuto. Cui prodest?

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La foto di apertura è di Francesco Caricato

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