Codice Oleario

L’olivo nell’area mediterranea

Olive Tree in the Mediterranean Area. A Mirror of the Tradition and the Biotechnological Innovation. La tradizione, l'innovazione biotecnologica. È su questi piani che si delinea il volume di cui è autrice principale, e curatrice, Anarita Leva. È un libro che si prospetta davvero interessante per l'industria vivaistica, nonché per quella agrobiotecnologica e cosmetica, oltre che a tutti coloro che sono sempre più legati alla crescente domanda di prodotti naturali e al richiamo dei polifenoli intesi come antiossidanti e stabilizzanti naturali degli alimenti

Olio Officina

L’olivo nell’area mediterranea

Edito da Nova publishers, strettamente in lingua inglese, ha, tra gli autori, Annarita Leva, Raffaella Petruccelli, Tommaso Ganino, Carla Benelli, Giorgio Bartolini e Cecilia Faraloni

L’olivo, si sa, è una pianta molto importante in termini di colture oleaginose nel bacino del Mediterraneo. Come riportato da Zohary e Hopf (1994), le olive probabilmente hanno avuto origine nella regione orientale dell’area mediterranea. Tutte le antiche civiltà dell’area mediterranea utilizzavano l’olivo e il suo olio d’oliva, che era anche integrato nelle pratiche religiose di tutte le religioni conosciute della regione, con implicazioni di pace, fertilità, forza e purificazione.

Oggigiorno, gli ulivi si sono diffusi in molti paesi del mondo e adattati ai vari microclimi che caratterizzano le diverse aree. La coltivazione dell’ulivo si è espansa in Asia, America e Oceania grazie alla promozione dell’olio d’oliva come prodotto con effetti nutritivi e benefici sulla salute.

Attualmente la produzione mondiale di olive da frutto è di circa 19 milioni di tonnellate, di cui il 90% viene consumato come olio d’oliva e il 10% come olive da tavola. L’inizio di questo libro è dedicato alle radici storiche della produzione dell’olio d’oliva, al fine di produrre un quadro dell’antica cultura empirica dell’olivo e delle istituzioni italiane che hanno permesso al patrimonio scientifico e tecnologico della coltivazione dell’olivo di prosperare dal XVIII secolo al metà del XX secolo.

Si stima che la biodiversità degli ulivi abbia più di 1.200 cultivar, che è un germoplasma molto ampio. In uno dei capitoli di questo libro vengono esaminate l’origine botanica e storica dell’olivo e le metodologie morfologiche e genetiche applicate per identificare le cultivar di olive. Inoltre, viene menzionata l’importanza di preservare il grande germoplasma dell’olivo per evitare la perdita di biodiversità coltivata. L’importanza delle collezioni di germoplasma, la loro gestione e la loro valorizzazione sono riportate in un capitolo in termini di strategie per la conservazione ex situ delle risorse genetiche vegetali.

Lo sviluppo nel mondo degli uliveti richiede non solo la scelta del germoplasma adatto per i diversi ambienti, ma anche la produzione di piante di ulivo nei vivai. Un capitolo descrive le più importanti tecniche di propagazione come l’innesto e il taglio, e in particolare la micropropagazione che può rappresentare un’attività fiorente per i vivai. L’ultimo capitolo analizza un aspetto importante della catena di produzione dell’olio d’oliva, che produce una grande quantità di sottoprodotti come la sansa umida e le acque reflue. Questi sottoprodotti hanno rappresentato per diversi anni un problema ambientale dovuto alla presenza di alto contenuto di polifenoli e minerali. Negli ultimi anni, un nuovo approccio sta prendendo in considerazione strategie e tecnologie per la valorizzazione di questi sottoprodotti, che verrebbero trasformati da materiali di scarto in risorse.

Annarita Leva et al., Olive Tree in the Mediterranean Area. A Mirror of the Tradition and the Biotechnological Innovation, 167 pagine, $ 95,00

Il sommario

Prefazione

Capitolo 1. L’ulivo: un patrimonio culturale italiano

Annarita Leva, Consiglio Nazionale delle Ricerche dell’Istituto per l’albero e il legname – CNR, Sesto Fiorentino, Firenze, Italia

Capitolo 2. Germoplasma delle olive: varietà, elenco dei descrittori e marcatori molecolari

Raffaella Petruccelli e Tommaso Ganino, Istituto nazionale per la ricerca sugli alberi e il legname – CNR, Italia e altri

Capitolo 3. Propagazione delle olive: tecniche di vivaio tradizionali e innovative

Annarita Leva, Istituto degli alberi e del legname, Consiglio nazionale delle ricerche – CNR, Sesto Fiorentino, Firenze, Italia

Capitolo 4. Conservazione del germoplasma: approcci tradizionali e biotecnologici

Carla Benelli e Giorgio Bartolini, Istituto Alberi e Legname, Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR, Sesto Fiorentino, Firenze, Italia

Capitolo 5. Sottoprodotti della filiera olivicola

Cecilia Faraloni, Institute of Ecosystem Study, CNR, Firenze, Italia

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