Olio Officina Festival

Il ritorno del critico mascherato

Speciale Anticipazioni OOF 2020. A Olio Officina Festival, sabato 8 febbraio, ci sarà il giornalista Valerio Massimo Visintin tra i relatori, una presenza ormai abituale e molto apprezzata alle nostre iniziative. Presenterà il libro Eat.Mi. Guida gastronomica etica alla ristorazione milanese

Olio Officina

Il ritorno del critico mascherato

A un evento che si svolge nella città di Milano, non poteva certo mancare chi di Milano è protagonista di primo piano. Quando si parla di ristorazione, Visintin è una voce libera, e quando occorre anche dissacrante, che ben si accompagna alle iniziative di Olio Officina.

L’appuntamento è per il pomeriggio di sabato 8 febbraio, in sala Leonardo. L’occasione è la presentazione del suo ultimo libro, dal titolo Eat.Mi. Con lui il giornalista Aldo Palaoro.

Milano è una città dai grandi numeri, in molte cose. Nella ristorazione più che in altre. Pur nella costante oscillazione data dalle (tante) chiusure e dalle (tantissime) nuove aperture, in città sono censiti oggi circa 9.500 ristoranti.

Si legge nel risvolto di copertina: “Le nostre forze, la nostra – pur valente e affamata ma numericamente esigua – redazione didattica, fatta di quindici persone, non nutre la sovrumana ambizione di poterli visitare tutti, né tanto meno ve lo lascerà credere. Abbiamo quindi visitato – rigorosamente in incognito – i ristoranti più importanti: per valore assoluto, per valore percepito, per ciò che se ne dice e per ciò che già ne sapevamo. Dopo le visite ne abbiamo scelti sette per ogni categoria, quelli che a nostro avviso meglio incarnavano lo spirito dei tempi”.

Il risultato lo si trova fra le 240 pagine edite da Baldini + Castoldi.

Valerio Massimo Visintin è l’ultimo highlander rimasto in circolazione. È un libero pensatore vestito di tabarro, cappello e passamontagna, paga di tasca propria tutte le volte che va fuori a cena, scrive senza essere servo dei poteri forti della gastronomia. Da quasi trent’anni è il colto e risoluto critico del Corriere della Sera.

La foto di apertura è di Gianfranco Maggio

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