Olio Officina Festival

La natura dell’ulivo è antropomorfa

Di solito l’albero evoca associazioni di visi e corpi annosi, e, il vigore che esprime, pare, in un certo senso, pietrificato. L’artista Nino Crociani ha guardato invece l’ulivo così come stava, in quel preciso momento, guardando la sua modella e continuando a lavorare su questa per interposta sostanza. Sostanza d’ulivo e sostanza di donna.

Nicola Dal Falco

La natura dell’ulivo è antropomorfa

La natura dell’ulivo è antropomorfa come certe rocce. L’incanto del mondo, l’idea stessa che sia stato donato all’uomo, sarà dipesa anche da queste somiglianze, a volte spettrali, a volte, invece, del tutto carnali.

L’artista, le apprezza di per sé, per il lento o vorticoso muoversi di linee, di pieni e di vuoti; per la vita che trabocca e si ritrae, appena la mano si accosta all’idea. E qui, l’idea pur nella sua immediatezza crea uno scarto, mettendo lo spettatore in una situazione imprevista.

Di solito, l’ulivo evoca associazioni di visi e di corpi annosi e il vigore che esprime, pare, in un certo senso, pietrificato. Nino Crociani, invece, ha guardato l’ulivo come stava, in quel preciso momento, guardando la sua modella, continuando a lavorare su questa per interposta sostanza. Sostanza d’ulivo e sostanza di donna.

Ma qual è, al di là della postura, delle forme disposte in un certo modo nello spazio, la relazione tra i due soggetti? L’intimità o meglio ancora l’intenzione che li accomuna?
A guardar bene, l’ulivo schiomato, scavato come un rocchio di colonna e la donna seduta, col mento leggermente rialzato e la schiena abbandonata, stanno ambedue ascoltando qualcosa.

Il primo, in un silenzio di pianta, e la seconda nell’indulgenza che solo la vera nudità può offrire.

Nino Crociani è nato a Civitella di Romagna nel 1930. Fino al 1958 ha vissuto, con la famiglia, a Ferrara, laureandosi in Giurisprudenza. Comincia a dipingere nel 1958, dopo un soggiorno in Norvegia, affascinato dalla pittura e dalla grafica di Edward Munch. Nel 1961 tiene la sua prima personale di incisioni, presentata da Gianni Celati, alla Nuova Galleria di via Farini a Bologna. Da allora accompagna l’attività di pittore e incisore a quella di insegnante di Diritto. Nel 1963, si trasferisce a Milano e nel 1980, dopo un periodo di inattività, ricomincia ad esporre. Nel 1985 lascia l’insegnamento per dedicarsi esclusivamente alla pittura e all’incisione.

In apertura un particolare dell’opera di Nino Crociani. Nel corpo dell’articolo l’opera in una veduta integrale: Nino Cruciani, “Senza Titolo”, cm 250 x 100, due matrici, 2014, esposta a Olio Officina Food Festival 2015

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