Codice Oleario

Racconti a macchia d’olio

E’ stata pubblicata fresca di stampa un’antologia di piccole storie quotidiane di cui sono autori gli stessi protagonisti della filiera. Le micro narrazioni fanno parte di un contest letterario organizzato dall’Università di Bari "Aldo Moro" e si sono concretizzate in un volume a cura di Maria Lisa Clodoveo e Maria Antonietta Colonna

Olio Officina

Racconti a macchia d’olio

A macchia d’olio, è questo il titolo. Vi trovate in tutto quaranta quattro racconti. Si tratta di un’opera fuori commercio, pubblicata con il sostegno economico dello short master in “Strategie produttive e di marketing per la valorizzazione dell’olio extra vergine ad elevato valore salutistico”. Così infatti recita l’avviso posto sul colophon del volume (in tutto 116 pagine + VIII di introduzione) edito dall’ateneo barese, che dell’iniziativa ne è l’organizzatore.

Maria Lisa Clodoveo nei ringraziamenti d’apertura si dichiara “commossa, divertita e stupita” e manifesta giustamente l’orgoglio per una pubblicazione che l’altra curatrice, Maria Antonietta Colonna, non esita a definire “un sogno” che ha visto “partecipazione, entusiasmo e creatività diffondersi a macchia d’olio”, ragion per cui è scaturito un titolo che rende molto bene l’idea della creatività spontanea che si scorge in ogni pagina del libro.

Sono “dilettanti o prefessionisti, in ogni caso sognatori, accomunati da una passione irrefrenabile per la scrittura”, spiega la Colonna. La cifra distintiva di questo libro è dunque la passione, per la scrittura come pure per l’olio: “attarverso i nostri racconti ci siamo scambiati emozioni, pezzi di noi stessi e delle nostre vite”.

Anche lo studioso di economia Bernardo De Gennaro, della stessa università delle due curatrici dell’opera, firma le sue “istruzioni per l’uso”, in cui afferma come “tutto ciò si chiama storytelling: raccontare una storia per rendere un prodotto un’esperienza memorabile!”

L’obiettivo, conclude infine il rettore dell’ateneo barese, Antonio Felice Uricchio, è di “sostenere le aziende produttrici di olio extravergine nell’instaurare un rapporto di empatia con il cliente al fine di coinvolgerlo emotivamente durante il processo di acquisto e di consumo”.

L’olio diventa via via “oro giallo, oro verde”, “elisir di lunga vita”, ma anche via per la salvezza: “Aggio truvato l’uoglio! E’ pure santo, questo fa i miracoli!”

Olio che si tramuta in olio della fortuna: “L’olio versato, lungi dal portare disgrazie, aveva aperto la porta della fortuna, sciogliendo come fa coi nodi di una riccia chioma, le remore di un cuore timido”.

Olio risolutore di ogni problema, anche per la “asfissia del pidocchio: 3 cucchiai di olio d’oliva. Meglio 3 bicchieri, per sicurezza”.

L’olio che fa pensare alla pianta dell’olivo: con il “sole che cala lieve ne accarezza le foglie argentate”. Ma anche con lo “gnomo scavatore”, anche perché, come tutti sanno, “gli gnomi hanno la loro casa tra le radici di alberi secolari”.

Così l’olio compare tra i banchi di scuola, e dalla ricerca di uno scolaro delle elementari, si ricava che “per friggere con l’olio in più, ci vuole una persona che non ha avuto rapporti sessuali completi”. Croce e delizia di un nome ancora da ssimilare: olio extra vergine di oliva.

Non mancano newmmeno gli influssi lirici, quando “a goccia a goccia, calano quei brillanti trasparenti finalmente sul pane, che ognuno si appresta ad avvicinare sotto la sacra bottiglia”. O le evocazioni di gesti che restano nella memoria di tanti in passato, così che giallo come l’oro, l’olio veniva “stoccato nella bottiglia di vetro, da cui nonna sapeva abilmente dosarne il flusso col pollice, per poi leccarsi il dito”.

Si entra perfino nella sfera del Mito, con il mistero della piramide babilonese: “Un’oliva, come un’idea, cade dall’albero”, e da qui la pace tra i popoli è assicurat, nel reciproco scambio di doni.

Sono tante le emozioni riportate nero su bianco e pubblicate in questo volume. Testimoniano il senso di una appartenenza, sicuramente, oltre che una solida passione. L’Università di Bari ha voluto proprio attraverso questi segni dell’immaginazione sostenere e affiancare le attività di marketing necessarie affinché le aziende produttrici possano rendere sempre più prezioso questo succo di olive, materia prima nobile che deve necessariamente (e urgentemente) recuperare valore, anche nelle forme appassionate e candide, evidentemente, dei racconti contenuti in questa antologia.

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