Codice Oleario

Storia dell’oliva Lina

Cosa accade quando un’oliva crede di essere una ciliegina? E soprattutto: perché un’oliva, dall’oggi al domani, pensa, di punto in bianco, qualcosa di sé che non coincide con la realtà? Non è un questione da sottovalutare. C’è sicuramente sotto qualcosa. A svelarcelo è la narratrice per bambini Chiara Patarino

Luigi Caricato

Storia dell’oliva Lina

Con tutta onestà, mancava un libro rivolto a un pubblico di bambini che avesse per protagonista una comunità di olive. Ora c’è. Aprendo le pagine 4 e 5 del volumetto Storia di Lina l’oliva che si credeva una cieligina, edito da Carthusia, compaiono in grande evidenza, assieme alle illustrazioni di Elena Prette, tutti i protagnisti del racconto: Lina, curiosa e birichina; Lella, una sorella scuretta e gustosella; Mamma O’ Livia, affettuosa e combattiva; quindi i Capperones, sportivi e pronti all’azione; Zio Ivo, imponente e positivo; e infine loro, le odiatissime Mosche Losche Mangiaolive, dispettose e toste.

Non è il caso di svelare la trama, anche perché l’effetto sorpresa è bene che resti tale. Ciò che è certo, così come si legge nella quarta di copertina, è che Lina è una minuscola oliva caduta dall’albero, esperienza imprevista che le procura la perdita della memoria, al punto da convincersi di essere non un’oliva ma una ciliegina, con la preoccupazione di tutte le altre olive, impegnate a farle tornare la memoria e a farle recuperare l’identità di oliva.

Una storia tutta da leggere, con, in appendice, un capitolo che si sofferma su alcune curiosità, tra indovinelli (per esempio: Qual è la differenza fra l’olio e l’ortica? L’olio unge e l’ortica… punge), ricette al sapor di olive, consigli e suggerimenti vari.

Il libretto (età di lettura: da 5 anni; pp. 72, euro 9,90) fa parte della collana che Carthusia ha intitolato “Il gusto in tasca”, una felice trovata per portare i bambini ad apprezzare in modo originale il mondo dell’alimentazione rendendolo nel contempo anche giocoso.

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