La guerra è folle

Papa Francesco

(…) La guerra stravolge tutto, anche i legami tra i fratelli. La guerra è folle. Il suo piano di sviluppo è la distruzione. (…) Cupidigia, intolleranza, desiderio di potere, sono i motivi della guerra. Giustificati però dall’ideologia oppure dalla risposta di Caino: “a me che importa di mio fratello, sono forse io il suo custode?”

(…) Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta “a pezzi”, con crimini, massacri, distruzioni.

(…) Le prime pagine dei giornali dovrebbero avere come titolo “A me che importa?”. Come Caino.

(…) Anche oggi le vittime sono tante. Ma come è possibile? Perché – ecco la risposta, il motivo di tanto dolore – dietro le quinte si muovono interessi geoplitici, avidità di denaro e potere, le industrie delle armi. Tutti potenti e imprenditori delle armi che hanno scritto nei loro cuori: “a me che importa?”

(…) il loro cuore è corrotto, ha perso la capacità di piangere. Come Caino. L’ombra di Caino ci ricopre qui e si vede anche nei nostri giorni.

(…) Tutte queste persone, i cui resti riposano qui, avevano i loro progetti, i loro sogni…, ma le loro vite sono state spezzate. L’umanità ha detto: “A me che importa?”

(…) Chiedo a tutti voi a per tutti noi la conversione del cuore. Dobbiamo passare dal “a me che importa” al pianto. L’umanità ha bisogno di piangere e questa è l’ora del pianto.

Papa Francesco pronunciando l’omelia durante la visita nel cimitero di Redipuglia, dove sono sepolti 100.187 caduti italiani della prima Guerra mondiale

Papa Francesco