“Più trasparenza delle informazioni”, chiedono a gran voce i sacerdoti della triade Coldiretti, Symbola e Unaprol. Nel comunicato stampa diramato lo scorso 21 marzo chiariscono il proprio obiettivo: “risolvere il problema della scarsa leggibilità delle etichette, che impedisce ai consumatori di conoscere la reale provenienza di quanto portano in tavola”. Secondo quanto riferiscono i patriarchi della triplice alleanza, “le lettere della scritta riportante l’origine dell’olio dovranno avere un’altezza minima di 1,5 centimetri ed essere ben visibili rispetto al colore del fondo. Nel caso di miscele di oli di oliva estratti in un altro Stato membro o Paese terzo, la dicitura va preceduta dal termine «miscela», stampato anch’esso in maniera ben evidente rispetto alle altre indicazioni”. Nulla da aggiungere, anche perché già il titolo di questo post odierno è sufficientemente esplicito. Come pure è altrettanto eloquente l’ironica foto realizzata da Massimo Occhinegro. Oh, Dio del cielo, se davvero esisti, salvaci tu!
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