Olivo Matto

Che olio sarà dopo la grande sete?

Luigi Caricato

Che olio sarà dopo la grande sete?

Lo scorso 21 agosto sul proprio profilo facebook l’olivicoltore giuliano Gioacchino Fior Rosso ha scritto che “la situazione è critica, per non dire disperata”. Le foto parlano chiaro, e le riporto volentieri a testimonianza di ciò ch’è stato. La produzione dell’olio subisce l’alea delle condizioni climatiche e degli assalti patogeni. La qualità costa fatica e richiede anche una buona dose di fortuna. Con le sue foto Fior Rosso è come se urlasse la propria disperazione: “MANCA ACQUA, i miei ulivi hanno sete. Facciamo gli straordinari per dare un pò d’acqua”. A San Dorligo della Valle, in Friuli Venezia Giulia, come altrove, la sitazione è stata a dir poco tragica. Il 2012? – si chiede Fior Rosso. “E’ un anno da dimenticare”.

Cosa può accadere? Intanto è sicura una minore produzione d’olio, una difficoltà d’estrazione in frantoio, una percezione legnosa degli oli all’assaggio, con l’unica consolazione che la pianta sottoposta a stress può portare a una reazione positiva: una maggiore presenza delle componenti fenoliche, ma è solo una magra consolazione.

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