Olivo Matto

Come sono profumati gli oli isolani!

Luigi Caricato

Come sono profumati gli oli isolani!

Correte subito in edicola e procuratevi copia della “Cucina Italiana” di agosto. Nella mia consueta rubrica dedico questa volta la mia attenzione agli oli delle isole. Chissà perché, ma mi vien naturale associare l’idea dell’estate alle isole, forse perché richiamano immediatamente il mare e di conseguenza la vacanza. Forse. Intanto ho pensato bene di recensire quattro oli: due prodotti in Sicilia, da Sarullo e Coppini Arte Olearia; e due in Sardegna, da Accademia Olearia e Sebastiano Fadda. Ciò che contraddistingue le isole, è la ricchezza varietale. Un ricco germoplasma autoctono che altre regioni possono ben invidiare, soprattutto per le caratteristiche uniche e peculiari degli oli che si ricavano, con profumi particolarmente spiccati: con nota di pomodoro prevalente in Sicilia, e le sensazioni floreali in Sardegna. I nomi affascinano, e sono perfino stravaganti: Pizz’e Carroga, Bosana, Tonda di Cagliari, Olianedda e Nera di Gonnos in Sardegna, ma ve ne sono molte altre di cultivar; Biancolilla, Nocellara, Giarraffa, Moresca e Cerasuola in Sicilia, e anche qui va detto che abbondano le varietà di olivi. Non manca infine un omaggio al Trentino, con una bella sorpresa. Dovete tener presente che in questa provincia autonoma esistono molti terreni demaniali, e possiamo dire che nello spirito trentino hanno certamente saputo farne buon uso. Ma vi consiglio di leggere direttamente su “La Cucina Italiana” la sorpresa, dove cito anche l’esempio positivo di Palazzo Roccabruna, con un team davvero speciale alla guida, tra cui i bravissimi e simpaticissimi Maria Grazia Brugnara e Paolo Milani. Per il resto, oltre al mio post sul blog, e oltre anche all’articolo su “Cucina Italiana”, vi consiglio caldamente di non fermarvi alla sola pagina scritta, o allo schermo del pc o del tablet. Andate direttamente nei luoghi di produzione, rifornitevi l’olio direttamente dal produttore.

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