Olivo Matto

Dio mio, perché mi hai punito!? Cosa ho fatto di male?

Luigi Caricato

Dio mio, perché mi hai punito!? Cosa ho fatto di male?

Ironia della sorte, ieri sera a cena da un’amica prendo un’insalata di radicchio condita con un olio che mi spiazza subito, mettendomi alle corde. “Con quale extra vergine hai condito?”, chiedo stupefatto. “Con uno di quelli che mi hai regalato”, l’immediata risposta. Resto interdetto, e chiedo di vedere la bottiglia utilizzata. Rimango subito inorridito quando scopro che, senza volerlo, mi sono imbattuto nell’olio della vergogna, quello per il quale ho espresso tutta la mia indignazione. Che tristezza! Che tristezza e desolazione!

Scopro così che la mia cara amica aveva in casa una confezione di olio extra vergine di oliva “Primadonna”! Per scusarsi mi dice: l’ho ricevuta per Natale, era all’interno di un cesto insieme ad altri alimenti!

Sono rimasto senza parole. Anche in Veneto è giunta la bottiglia d’olio dai prezzi stracciati! Tutta l’Italia ne è stata invasa?

Rimediamo prontamente con un olio di qualità, il “Primer”, uno di quelli portati da me in dono all’amica. Ed è tutta un’altra storia.

L’olio che abbiamo utilizzato è di una bontà estrema, prodotto e confezionato da un’azienda sarda, la San Giuliano di Alghero, di cui è proprietario Domenico Manca: profumi fruttati erbacei, freschi ed eleganti, con buone sensazioni amare e piccanti in ottimo equilibrio. L’altro volto della medaglia, quello buono. Altro che l’olio della vergogna, quello che ha funestato l’insalata di radicchio.

“Com’è potuto accadere?”, mi sono detto.

La mia amica mi ha sempre presentato insalate superbe, che adoro.

Basta dunque poco per guastare la felicità gustativa.

Il pessimo olio che a mia insaputa ho deglutito, il “Primadonna” aveva il sentore di pipì di gatto. Ma come si fa a regalarlo? Con che sfacciataggine!

E ora, sempre a proposito di oli che mi fanno arrabbiare, ecco cosa accade in Inghilterra. Vi segnalo una lettera che ho pubblicato, con una mia risposta, sul settimanale “Teatro Naturale”: l’olio incriminato si chiama “Olivelle”, con un’etichetta che apre allo sgomento.

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