Domani, giovedì 14 novembre, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, parteciperà alla conferenza stampa sul tema “Olio: stime produttive”, che avrà luogo alle ore 10.30 presso la Sala Cavour del Mipaaf. Ne sono intimamente felice, ma poi leggo – nel dispaccio diffuso dallo stesso dicastero agricolo – che l’evento è a cura di Ismea, Aifo, Cno, Unaprol. Verranno illustrate le previsioni della campagna olivicola 2013-14. Mi chiedo e vi chiedo: perché, oltre al Ministro, saranno presenti solo Arturo Semerari, presidente Ismea; Gennaro Sicolo, presidente Cno; Piero Gonnelli, presidente Aifo; Massimo Gargano, presidente Unaprol; e il Sottosegretario di Stato, Giuseppe Castiglione. E gli altri? I non allineati? E questa sarebbe l’Italia dell’olivo e dell’olio? Mi sembra piuttosto l’Italia delle corporazioni. Bisognerebbe rflettere su chi è dentro e chi è fuori, e da che parte stanno le Istituzioni; e pensare nel contenmpo da che parte stanno gli olivicoltori e i frantoiani, oltre che le aziende commerciali. Questa disunità d’Italia non fa onore al Paese. Ieri, in un comunicato stampa Gargano invitava all’unità del comparto: sì, d’accordo, ma che significa unità? Tutti uniti sotto la casacca di Unaprol e Coldiretti, come hanno fatto Aifo e Cno, rinunciando alla propria identità e in alcuni casi alla propria indipendenza? Una domanda infine l’avrei per il signor Massimo Gargano, uomo politico di punta in Coldiretti: perché allora non fa parte dell’organizzazione nazionale dell’Interprofessione olio di oliva?
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