Olive a Montegabbione, nella residenza di campagna dello scrittore Nicola Dal Falco
Il poeta Bartolo Cattafi ha scritto versi impareggiabili. Visto il suo legame con la Sicilia, dove è nato, non poteva certo trascurare nel suo fervore lirico il frutto dell’olivo. Quest’oggi – per rilassarvi, visto che è sabato – vi propongo un testo memorabile, tratto da L’aria secca del fuoco, volume pubblicato da Mondadori nel 1972: “Lustre matrone / piccole novizie con la faccia in ombra / puttanelle appuntite”.
Lustre matrone
piccole novizie con la faccia in ombra
puttanelle appuntite
vi spoglio del vostro
velo di cellulosa
segretissime polpe
trame sottili che dall’avana andate
al nero antracite
amiche con offerte fantasiose
quattro sensi portate
su piste di decollo
olive drupe fiale
d’essenze altamente volatili
olio in lunghezza larghezza spessore
olio carezzevole e concreto
timidi stormi boschivi
funghi frutti fondenti
rose in un soffio raggrinzite
affumicate
spiccioli d’un sole fumicoso
cibarie sparpagliate sopra i rami
ancora aeree
ancora aclorurate
alunne a volte d’un forte
acido oleico felicemente fenico
vene che passano
d’ottobre e novembre in posti caldi
chi nel vetro vi vede
accalcate malconce confuse
con finta salute
sapore di veleno
vorrebbe rifare il cammino
della scala a pioli
riportarvi ai rami
a una plurima sorte
al cielo dei vostri voli.
Bartolo Cattafi
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