Olivo Matto

Fritto sarebbe buono uno stivale

Luigi Caricato

Fritto sarebbe buono uno stivale

Quest’oggi il mio post parte da un proverbio toscano. Non è che ami molto i proverbi, però questi sono ancora vivi, e quasi si toccano con mano per via della loro evidenza stringente. Sono verità autentiche, e non c’è proverbio che venga mai sconfessato dalla realtà. Anche perché si tratta di un sapere popolare stratificato nel tempo: per forza di cosa, ci comunicano il vero; e chissà se le future generazioni ne terranno ancora conto. Ci saranno coloro che li perpetueranno? Intanto io ho comperato un libro da regalare a mio zio, il quale a sua volta è in procinto di scrivere a sua volta un libro dedicato ai proverbi del Salento. Incrociare i saperi dei vari luoghi e delle tante genti è sempre un arricchimento. Meglio ampliare lo sguardo al di là dei propri confini. “Fritto sarebbe buono uno stivale” sta a significare che qualsiasi materia prima diventa più buona se fritta. Una affermazione scontata, è vero, ma provate a friggere con l’olio ricavato dalle olive. Volete delle istruzioni per l’uso?

Ecco le istruzioni. Le trovate in un libro, peraltro anche molto economico.

Messaggio subliminale, messaggio subliminale: acquistate il libro, acquistate il libro.

Il titolo: Friggere bene. Ne sono autore io insieme con lo chef Giuseppe Capano.

Non mancate di leggerlo, anche perché deve una volta per tutte finire la storia che il fritto faccia male. Non è così. Per lo meno non è così se si osservano le regole per procedere con una buona fruttura, e, soprattutto, se si scelgono liquidi di frittura idonei.

Avete capito: solo olio da olive: olio extra vergine di olive, se proprio vi volete bene; oppure olio vergine di oliva; olio di oliva; e perfino olio di sansa di oliva. Piuttosto che altri oli vegetali, o grassi animali, poco salutari.

Buon fritto a tutti. Attenzione però ai ristoranti, chiedete prima con quale olio friggono, altrimenti è meglio rinunciare.

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