Olivo Matto

I nomi, fuori i nomi

Luigi Caricato

Non è una minaccia, ma una richiesta che sentivo di fare da tempo. Non ho mai avuto occasione di farlo per iscritto, ma a più riprese ho invocato a voce che venissero resi noti i nomi. Quali nomi? Quelli che sono responsabilio del nostro futuro.

Mi spiego. Voi sapete come il comparto dell’olio da olive non navihi in buon acque. E’ la verità, nessuno può negarlo. Ciò che sorprende, tuttavia, è che dello sfascio del comparto non sono niìoti i nomi dei responsabili.

Una della tante cause, forse la più evidente ma meno confessata, è la giungla normativa che afflige la categoria merceologica degli oli da olive. Una selva terribile, causa suprema, a mio modesto parere, di tutti i mali. Sì, perché ogni legge complica ciò che è semplice, rendendolo impraticabile.

Ditemi un po’ voi – e lo dico così, giusto per fare un esempio comprensibile a tutti – che beneficio potrà mai trarne il settore dalle tante leggi pensate in certi casi addirittura con la presunzione di “salvare” l’olio, ma con il deludente risultato, invece, che si vede in maniera chiara ed esplicita, di totale scollamento dalla realtà.

Avete notato che si accolgono le leggi solo perché ineluttabili, in quanto imposte dall’alto, senza però mai averle apprezzate fino in fondo, perché ricche di aporie, di contraddizioni esasperanti, e senza nemmeno che queste leggi partano da un’esigenza reale, avvertita da tutti, condivisa. Nessuna legge che parta dal basso, voluta per davvero dai destinatari. Così, paradossalmente, a legge emanata – molto spesso in contrasto con i regolamenti comunitari – non si ha nemmeno la soddisfazione di dire “toh, questa legge è stata redatta dalle seguenti persone”, con tanto di nome e cognome che riporti alle responsabilità di chi la legge l’ha scritta, non dei firmatari, i quali, da perfetti burattini, non sanno nulla di nulla.

Più si va avanti, più ci si ingolfa, con il sovraccarico di normative. Io chiedo solo il rispetto di chi le norme le subisce. Siano riportati almeno i nomi, così da sapere nome e cognome di chi ha la responsabilità delle leggi emanate, con le conseguenze che queste comportano.

Chi ha voluto la legge, chi l’ha concretamente elaborata, parola per parola? Bastano i nomi. Saperlo non ci cambia la vita, ma ce la rende più serena. Perché almeno si ha la soddisfazione di attribuire la reponsabilità di certe scelte. L’orgoglio nel prendere atto, a distanza di anni, degli esiti distastrosi di alcune stolte leggi, e saper dire “è stato quello e quell’altro” – gli stessi che poi si guarderanno bene dal riconoscere i propri errori, le proprie stoltezze.

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