Sto assistendo a un attacco frontale nei confronti di quegli oli da olive che non siano olio extra vergine di oliva. E ho già una visione. Presto, a breve, alcuni tra quelli che appartengono alla comunità dei detrattori, inizieranno con il denigrare anche gli extra vergini così così – ma lo fanno già da tempo, ormai; poi, pian piano schiferanno anche quelli di qualità media. L’obiettivo è vedere sul mercato al dettaglio solo i super-extra-vergini. Poi, sono certo, non ci si accontenterà più dei super-extra-vergini, anche perché alla lunga stancano e non risultano più fighi; e così, alla fine, si pretenderà di dare dignità e valore solo ai super-super-extra-vergini. E io già le immagino le first lady di questi signori dell’intransigenza: “Oh, caro, ieri sera mio marito mi ha deliziato di un super-super-extra-vergine. Veramente fantastico, super fantastico. Oh! – e sospira – sapesse che piacere ho provato!”. Il lato finora sconosciuto di questi intransigenti? E’ che fino a ieri pasteggiavano con olio lampante, ora hanno visto un’altra luce. Il grande abbaglio.
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