Olivo Matto

Il pericolo di possibili frodi sull’olio extra vergine di oliva

Luigi Caricato

Nella giornata di lunedì 6 dicembre arriva in redazione una nota stampa da parte dell’Ufficio Comunicazione del MoVimento 5 Stelle per la Camera dei Deputati, dove si annuncia, per la tutela del “vero olio evo” la partnershhip Icqrf-Grande distribuzione organizzata.

Per avere una idea chiara del messaggio, in modo da valutarne attentamente il contenuto, riporto il testo integrale che ci è pervenuto e a seguire un mio commento che ho inviato prontamente a Valerio L’Abbate, dell’Ufficio Stampa M5S Commissione Agricoltura Camera.

Perché mi preme riportare il testo integrale, lo si scopre leggendo la mia osizione al riguardo. Non so voi cosa ne pensiate.

“Dobbiamo scongiurare il pericolo di possibili frodi per il consumatore sull’olio extravergine d’oliva e, per questo, auspico che si possa dar presto vita a un accordo di sinergia tra la Grande Distribuzione Organizzata e l’Ispettorato Repressione Frodi (Icqrf). L’idea è quella di ripercorrere gli accordi già sottoscritti per l’anticontraffazione, con eccellenti risultati, tra il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e gli e-commerce Alibaba e Amazon”. È la proposta che lancia il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, oggi in visita alla sede Icqrf di Perugia per fare il punto su agroalimentare e controlli, in modo specifico sull’olio di oliva.“Un obiettivo su cui siamo a lavoro in questa Legge di Bilancio è quello di potenziare le strutture dell’Ispettorato, investito da ulteriori compiti di controllo dalla norma di contrasto alle pratiche commerciali sleali che entrerà in vigore dal 15 dicembre – prosegue -. L’Ispettorato può contare, oltre che sull’elevata professionalità dei propri funzionari, anche su tecnologie all’avanguardia che, se vi è la volontà, possono essere messe al servizio della Grande Distribuzione Organizzata per far sì di tutelare da un lato le imprese oneste e d’eccellenza e, dall’altro, i consumatori” conclude.

Cosa penso in merito a questa iniziativa e alle dichiarazioni del presidente della commissione Agricoltura Filippo Gallinella?

Ecco. Oltre a ringraziare per la notizia, ho espresso le mie perplessità, sostenendo come io vi ravvisi una eclatante distorsione concettuale, proprio in merita alla volontà di tutelare il vero olio evo. Già, perché esiste forse in commercio un falso olio evo spacciato per extra vergine?

Entro nel dettaglio.

Si legge “Dobbiamo scongiurare il rischio di possibili frodi” e per far questo si punterebbe a un accordo tra Gdo e Icqrf.

Così, già solo fermandoci a questa affermazione, logica vuole che sarebbero da individuare nelle imprese olearie le responsabilità di eventuali frodi.

Ecco, con tutta franchezza, questo ragionamento mi sembra concettualmente assurdo e perfino discriminatorio.

Di più, mi sembra anche che vi sia, in questa iniziativa, oltre che nel commento del presidente Gallinella, una pesante e inopportuna delegittimazione delle aziende olearie, e oltremodo ingiusta, giacché sono soprattutto le imprese olearie a subire i ricatti commerciali da parte dei buyer, i quali notoriamente pretendono extra vergini a prezzi inverosimilmente bassi, senza peraltro che si eserciti un controllo, da parte degli enti preposti, su come la Gdo gestisce di fatto l’olio nei magazzini dei loro punti vendita. Il problema della non corretta conservazione degli oli extra vergini di oliva è un caso mai affrontato.

A parte ciò, non mi risulta che nella grande distribuzione arrivino oli fraudolenti. Le aziende presenti sul mercato prima di confezionare e consegnare l’olio lo esaminano attentamente, sia nei laboratori interni, sia in quelli esterni.

Semmai, va precisato, è la Gdo, con le sue logiche del sottocosto, a imporre alle aziende oli da primo prezzo dalla qualità a volte borderline, costrette come sono, le imprese olearie, a sottomettersi di continuo alla Gdo, pur di non essere escluse dagli scaffali.

Non so voi, ma io ritengo un errore grave questa comunicazione del presidente Gallinella, e lo è ancor di più in quanto non viene nemmeno lontanamente percepita l’anomalia che vede le imprese olearie, ormai da decenni, alla mercé della Gdo.

Quanto alle frodi, sono convinto che non ve ne siano tra gli extra vergini in commercio sugli scaffali della Gdo. Ciò che si può riscontrare, semmai, è la presenza di extra vergini che all’analisi sensoriale possano in alcuni casi risultare oli vergini anziché extra vergini, il che non è da ecsludere. Ma non si tratta in questo caso di una frode, quanto invece del decadimento naturale di un prodotto, dovuto in gran parte alla cattiva conservazione nei magazzini della Gdo (dove – può sembrare assurdo, ma è così – non vi sono regole severe nell’imporre la corretta conservazione degli oli) e, in parte, il decadimento è dovuto alla mancanza sugli scaffali degli oli vergini di oliva. Sì, perché da un lato la Gdo non accoglie gli oli vergini di oliva e, dall’altro, le stesse aziende olearie (svgaliando) non hanno il coraggio di introdurre la presenza di questa categoria merceologica tanto bistrattata.

Finché non si risolve la gestione degli oli nella Gdo ogni problematica legata alla natura intrinsecamente fragile del prodotto si presenta puntualmente sulla scena senza mai giungere ad alcuna soluzione.

Mi spiace che vi siano dichiarazioni così discutibili ed equivoche da parte di un parlamentare che ricopre un ruolo così delicato. Gallinella infatti – lo evidenzio a beneficio dei lettori – ha il dovere istituzionale di informarsi e documentarsi prima di rilasciare dichiarazioni e prima di annunciare accordi di partnership se prima non si risolve una questione che nessuno ha mai voluto affrontare.

È un peccato. Un grande peccato.

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