Olivo Matto

Io sono io, non mi autoproclamo né vincente né migliore

Luigi Caricato

Io sono io, non mi autoproclamo né vincente né migliore

Oggi ho fatto un salto in fiera, alla biennale Tutto Food. Vivendo a Milano sarebbe ingiustificato mancare all’appuntamento. Così, prima di fare il mio ingresso nei padiglioni, mi sono guardato tutt’intorno con curiosità, prendendo visione di un tabellone gigante che riporto a beneficio di chi mi legge qui in foto. Chi si occupa d’olio sa dell’esistenza di Unaprol. Vanta una storia quasi cinquantennale, portando con sé la responsabilità di quanto è avvenuto in tutto questo tempo nel settore oleario. Nel bene o nel male, la storia contemporanea dell’olio è stata fatta da chi ha avuto il potere di agire e imporre le proprie scelte. Ciascuno può giudicare da sé. In Unaprol lo fanno con un messaggio che non lascia spazio a equivoci: “L’Italia migliore vince”. Sono contento per loro, vincitori per definizione. Io preferisco starne fuori. Non mi sento parte di quell’Italia che si riconosce in Unaprol, autodichiarandosi vincente e migliore. Ciascuno, appunto, decide del proprio futuro, della propria identità, del proprio stare nel mondo. Io sono io, io sono qui, e il mio impegno quotidiano nel nome dell’olio lo si vede a partire dal mio blog, in limpidezza, spirito di indipendenza e libertà da appartenenze.

Dire Unaprol equivale a dire Consorzio Olivicolo Italiano; quindi Foi, filiera olivicola italiana, già I.O.O.% italiano; ma anche Aifo, acronimo di associazione italiana frantoiani oleari; come pure Federdop, la federazione dei consorzi di tutela degli oli a denominazioni di origine; e ancora Pandolea, le donne unaproliane; e, a seguire, i consorzi Elaion, Evolio, nonché le associazioni Olilà e Uliveti del Lazio, ma anche Portfoil e via elencando: il sole con i suoi satelliti.

Questa Italia vincente copre a Tutto Food un’area attrezzata di circa 1.550 metri quadrati: “il meglio dell’olio extra vergine di oliva di alta qualità italiana”, come dichiarano nel proprio sito istituzionale. Chi non è con loro, è automaticamente un perdente, non rappresentando l’Italia migliore. Gli altri, di conseguenza, non producono olio, è chiaro, ma solo un sedicente olio. Vi pare?

Luigi Caricato

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