Olivo Matto

L’anima internazionale dell’olio bio ha casa in Puglia

Luigi Caricato

L’anima internazionale dell’olio bio ha casa in Puglia

L’appuntamento a Milano con “Tuttofood” è stata l’occasione per incontrare Nino Paparella, il coordinatore del Premio Biol. Occorre riconoscere in lui il merito di aver avuto la grande idea di valorizzare con efficacia gli extra vergini da agricoltura biologica, attraverso un concorso oleario che non è solo un semplice concorso tra i tanti. C’è di più, c’è uno spirito diverso rispetto ad altre gare analoghe. C’è la capacità di individuare nuovi percorsi esplorativi. E’ sufficiente sfogliare Biol 2013, la Guida ai migliori oli extra vergine di oliva biologici nel mondo. La pubblicazione viene giudicata “unica nel suo genere”, e in effetti lo è. Per chi ha voglia di individuare oli bio di qualità, non c’è da fare altro che sfogliare le dettagliate schede. Nell’ultima edizione del concorso hanno partecipato, nella sola fase finale, ben 350 oli da tutti i continenti. Ecco perché è una guida rappresentativa. Fabio Nardulli, che è il comunicatore Premio Biol, mi informa che quanto si legge in guida è “il frutto di un grande lavoro di raccolta e selezione delle giurie territoriali e della giuria internazionale”. Pensate: in tutto dieci panel, con oltre cento esperti assaggiatori. E per la valutazione della qualità non c’è solo il naso allenato degli assaggiatori, c’è pure il supporto delle analisi chimiche. Importante tra l’altro la presenza vigile e rassicurante di Giorgio Cardone, di Chemiservice, e del coordinatore della giuria internazionale Alfredo Marasciulo. Insomma, lo dico con grande orgoglio: qui c’è l’imprinting di una squadra pugliese che lavora bene e ha reso il Biol il faro dell’olivicoltura biologica nel Mondo.

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