
Questa sera sono ospite dei sommelier di Ais Milano, impegnato nelle vesti di relatore per un incontro fatto di parole e assaggi, tutto incentrato sugli oli extra vergini di oliva. A me piace molto l’idea di appoggiare in questo virtuoso percorso formativo quanti già conoscono approfonditamente il vino. Resto fermo su un’idea chper me centrale: sul fatto che un sommelier debba necessariamente confrontarsi anche con altri prodotti. Penso infatti alla figura del sommelier come a un professionista dell’analisi sensoriale a tutto tondo, capace di interpretare tutto, ma proprio tutto, ciò che attiene alle bevande, ai condimenti e al cibo.
Ecco l’annuncio del mio incontro di stasera.
Eccellenze dell’olio. L’Italia e il resto del mondo a confronto
E’ possibile cambiare il volto degli extra vergini e inventarsi un nuovo prodotto, ancora più eccellente? E inoltre: che prezzi può avere la qualità?
E ancora: e’ possibile innovare ulteriormente tale prodotto, a distanza di 51 anni dall’introduzione ufficiale della categoria merceologica “olio extra vergine di oliva”; a distanza di 20 anni dall’introduzione, per regolamento comunitario, della valutazione sensoriale degli oli vergini ed extra vergini di oliva, e l’introduzione del panel test per dare il via libera alla certificazione degli oli con attestazione di origine Dop e Igp; e a distanza di 20 anni, nel 2012, dall’introduzione delle denominazioni di origine protette in ambito comunitario?
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui
Commenta la notizia
Devi essere connesso per inviare un commento.