Olivo Matto

L’Italia è una Repubblica fondata sulle frodi

Luigi Caricato

FRODI D’ITALIA. Tra gli eventi del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, l’Italia sta cercando di fare la sua parte, al suo solito modo. E così, indovinate un po’ su quale tema ha organizzato una conferenza internazionale di due giorni, che si sono appena svolti il 23 e 24 ottobre? Sulle frodi alimentari. Proprio così. L’incontro si è svolto a Roma e la due giorni nelle intenzioni di chi l’ha organizzata, il Ministero della Salute, si proponeva – cito testualmente – “di attirare l’attenzione sulla sfida globale rappresentata dalle Violazioni Economicamente Motivate (EMV) della normativa alimentare, di aumentare la collaborazione interdisciplinare e la comunicazione tra le parti implicate nella lotta alle EMV, a partire dalle autorità di controllo e giudiziarie fino ai consumatori e all’industria”. Ora, non nascondo che il mondo sia popolato da vili mascalzoni che speculano su tutto, perfino sul cibo. Il fatto tuttavia che il nostro Paese si stia concentrando esclusivamente sulle frodi, rendendo tale tema il tema portante della proprie argomentazioni in materia agroalimentare, mi sembra piuttosto deprimente, segno che non abbiamo altra visuale se non le ombre, il lato oscuro, mai curando gli aspetti positivi, le visioni di futuro, altri argomenti forti in grado di dare quella spinta propulsiva, anche nei temi da trattare. Ovunque io vada all’estero, in convegni e congressi cui assisto, il tema delle frodi è marginale, si sfiora appena, solo da noi viene invece amplificato, sviscerato, reso tema necessario e quotidiano come il pane. Contenti gli italiani, contento anch’io della loro soddisfazione. Io prendo però le distanze, da questo atteggiamento chiuso in se stesso. E denuncio una realtà evidente a tutti coloro che hanno ancora un minimo di buon senso: stiamo polverizzando intellettualmente il Paese, lo deprimiamo, tarpandone le ali. Ci concentriamo solo sul marcio – che esiste, per carità, ma mi sembra che sia, in dati percentuali di incidenza, il medesimo marcio di sempre, che ovunque si trova a esplicitarsi proprio perché connaturato all’essere umano. Ci concentriamo dunque sugli elementi negativi perché a costruire qualcosa di nuovo e di utile non siamo più capaci. Il dibattito preferiamo concentrarlo su ciò che non ci impegna in nuove sfide intellettuali. Evidentemente l’Italia sa esprimere solo una visione cupa e la crisi che sta attraversando la merita, come merita di sprofondare, perché dimostra di non avere più energie vive e pulsanti, ma trova solo il tempo e il modo di avvitarsi su se stessa. Se questa è l’Italia, non posso che prenderne atto. L’Italia è una Repubblica fondata sulle frodi: flatus voci.

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