Olivo Matto

L’olio extra vergine di oliva deve entrare in boutique

Luigi Caricato

È più forte di me, l’ho sempre sostenuto e soprattutto oggi, in questi scenari che si prefigurano in vista del dopo Covid, ritengo che occorra pur pensare di elaborare qualcosa di nuovo rispetto al solito.

La mia idea è di aprire negozi simili a una boutique prestigiosa, superspecializzata, ovviamente concepita in una chiave moderna e interattiva, capace di essere snella e aperta alla vendita on line.

Sono fortemente convinto che un prodotto come l’olio che si ricava dalle olive meriti di essere presentato sul piano commerciale in modo nuovo e originale. Non sto qui a spiegare come, perché sta all’intuito dell’imprenditore individuare una formula che sia vincente e soprattutto che attragga i consumatori.

Non suggerisco idee, anche se ne ho una che volentieri porterei avanti in prima persona se solo ci fossero aziende interessate e disposte a investire. Una bella idea, peraltro, che nessuno ha mai realizzato.

Ciò che manca è la voglia di intraprendere un percorso nuovo. Le oleoteche finora aperte sono interessanti e utilissime, ma replicano altri modelli, già sperimentati con altri beni alimentari, non realizzano un modello nuovo. E proprio per questa mancanza di coraggio e fantasia mi chiedo dove sia finita la tanto osannata creatività e genialità italiana, tanto osannata perché capacità di stupire.

Mi chiedo dove sia finito quello spirito d’inventiva e quella voglia di intraprendere di cui eravamo tanto fieri in passato.

Mi chiedo di conseguenza il motivo per cui non abbiamo più il desiderio di creare novità e scommettere su un progetto di boutique dell’olio.

In Francia in passato era stata creata la catena Oliviers & Co., con molti punti vendita sparsi in tante città del mondo. Una bella idea, concepita in Provenza nell’ormai lontano 1996, nata e sviluppata a partire dalla comune passione di alcuni amici per l’olivo e l’olio. C’è stata una espansione poderosa e spettacolare. Un modello che oggi si è riattualizzato. Non ho avuto modo di verificare la qualità dell’offerta, la struttura di tali negozi, ma ciò che è certo è che si debba andare oltre questa idea già resa operativa e già non più replicabile perché appunto sarebbe una replica e non un progetto nuovo, completamente diverso.

In fondo l’inventiva non ci manca e sarebbe il caso di inventare una nuova formula di boutique dell’olio, ma pensando tuttavia a qualcosa di serio e di ben strutturato, non a una iniziativa pur lodevole in sé ma semplice e dal respiro localistico. Per realizzare una boutique dell’olio visionaria sono necessari idee, coraggio, investimenti in danaro e in risorse umane, e poi lanciarsi, anche a costo di sbagliare e di fallire nell’operazione, ma le buone idee, si sa, sono sempre delle sfide, mai delle certezze.

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