Olivo Matto

L’olio italiano è ancora al centro del mondo?

Luigi Caricato

L’olio italiano è ancora al centro del mondo?

Da oggi a Parma ci sarà il Cibus, una storica manifestazione fieristica in cui l’agroalimentare italiano si presenterà a un pubblico internazionale di buyer. Si spera che tutto possa andare bene. Si cerca di cavalcare anche in questa edizione un ruolo di primo piano, come è giusto che sia. Solo che ora, anno 2013, diventa ancora più urgente e fondamentale lanciare un chiaro segnale di svolta per cercare di uscire dallo stato di crisi in cui versa il Paese. Andare oltre la crisi, è proprio su questo tema che nel pomeriggio di oggi, lunedi 7 maggio interverrò a un convegno prganizzato dalla rivista “Karpòs”.

Il convegno è intitolato appunto “Oltre la crisi”.

Gli interventi in programmazione, tra cui il mio riferito al comparto olio di oliva, mirano a trasmettere al pubblico, partendo da una specifica analisi degli effetti di crisi nei vari settori produttivi, come si possa contribuire a ridurre la distanza tra produttori e consumatori facendo ricorso alla comunicazione.

IL CONVEGNO: “Oltre la crisi”

QUANDO: lunedì 7 maggio 2012

ORA: inizio convegno ore 16.00 (accredito dalle ore 15.30

DOVE: Sala Press Corner (PAD 4) – Quartiere fieristico di Parma – Viale delle Esposizioni, 393° – Parma

Tra poche ore, dunque, questo importante convegno al quale vi invito.

A questo punto il pensiero mi è subito corso a un’intervista che ho rilasciato nei giorni scorsi.

“L’olio extravergine d’oliva italiano potrà godere di una fama simile al quella del vino italiano di qualità nel mondo?”

A questa domanda ho riposto sostenendo che l’olio italiano è stato addirittura di gran lunga più apprezzato rispetto al vino. Anzi, nell’immaginario resta ancora un solido punto di riferimento per molti, soprattutto all’estero.

L’unica pecca è che se ne produce poco, di olio extra vergine di oliva. E, altra pecca ancor più grave, è che non si sta investendo più nell’olivicoltura e nella ricerca.

Le Istituzioni nazionali hanno sprecato nel corso degli anni tanto danaro pubblico, elargendolo a persone o a gruppi sbagliati, quando invece gli olivicoltori veri non hanno beneficiato dei tanti aiuti che invece sono stati utilizzati al meglio da Paesi più dinamici come la Spagna.

Noi ora siamo secondi, ma abbiamo in compenso una professionalità che finora il mondo continua a invidiarci.

Al che io mi chiedo, e vi chiedo: l’olio italiano è ancora al centro del mondo?

Spero di trovare al Cibus una risposta visitando gli stand delle aziende olearie e ascoltando i pareri e le impressioni dei buyer.

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