Olivo Matto

L’Oro del Benaco sarà a marchio Dop Garda

Luigi Caricato

L’Oro del Benaco sarà a marchio Dop Garda

Tenetevi liberi il prossimo 16 maggio. Farò di tutto per esserci anch’io. Per me è un grande piacere e non vorrei mancare. Si svolgerà a Cavaion Veronese l’appuntamento con il primo Concorso unico per l’olio extra vergine di oliva Garda Dop. Un grande traguardo. Sì, perché dopo tanti anni in cui i concorsi oleari in area gardesana ve n’erano tanti, da quest’anno per la prima volta si fondono in un’unica realtà. L’obiettivo è senza dubbio promuovere gli extra vergini dell’areale del Lago di Garda, quelli a marchio Dop, ovviamente. Per maggiori informazioni è il caso di sentire comunque la Segreteria del Consorzio. Io credo moltissimo nei concorsi, soprattutto quelli dei singoli territori, anche perché aiutano a far sviluppare un’area ristretta e valorizzare l’impegno dei singoli produttori. Giustamente per tale concorso vi sono solo due categorie: fruttato leggero e medio. Saranno all’opera due giurie, dopo che un Panel Test ufficiale provvederà alla preselezione dei campioni. Non vedo l’ora di incontrare il presidente del Consorzio di tutela Andrea Bertazzi per avere maggiori ragguagli. Lo incontrerò al Sol di Verona. In realtà il regolamente del premio l’ho visto nascere. E’ ben strutturato, anche perché i premi debbono garantire la massima trasparenza, ma soprattutto dimostrare una reale efficacia degli esiti. Non mi fermo qui. A breve riporterò un pensiero di Bertazzi che condivido in pieno. Riguarda il rispetto del profilo sensoriale degli oli gardesani. Una problematica seria, visto che alcuni produttori del Garda negli ultimi anni hanno voluto forzare l’identità sensoriale dell’olio, cercando di ottenere oli dai sentori più marcati, con note amare e piccanti più nette, forse anche esageratamente intense. Ecco, posso dire che questo concorso suscita in me curiosità. Sono proprio curioso di confrontarmi con gli oli vincitori, e in generale con tutti gli oli finalisti, giusto per capire cosa emergerà sul fronte di questa identità sensoriale che alcuni intendono mutare per essere in linea con la moda che tende ingiustamente a penalizzare i fruttati leggeri. Vi attendo, fate un salto anche voi a Cavaion Veronese.

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