Olivo Matto

L’unzione con l’olio

Luigi Caricato

Può sembrare una riflessione privata ma non lo è. Domenica 8 dicembre ho assistito al battesimo di mio nipote Pierfrancesco Maria. Ho presenziato alla cerimonia con orgoglio e gioia. Non potevo perdermi un momento così intenso. Ho potuto cogliere tante emozioni, la prima delle quali spiccava netta nella marcata differenza d’età tra me e lui, a testimonianza del fatto che tutto in fondo scorre, in maniera inesorabile. Il tempo esprime tutta la sua bellezza e potenza espressiva proprio in tale passaggio di consegne generazionale. Immaginare lo scorrere del tempo in prospettiva futura, a distanza di anni, già mi commuove. Si ripete in fondo ciò che ho vissuto quando ero bambino, rispetto ai miei genitori, ai miei zii e ai miei nonni, ma forse, a ben pensarci, è solo da grandi che si riesce a percepire la più autentica portata di tale passaggio di consegne. E’ un momento di rara bellezza e profondità. E’ grazie a mio nipote che mi sono emozionato assistendo all’unzione con il sacro crisma. Se non ci fosse stata una simile occasione, non avrei potuto vivere così intimamente una emozione così unica pur nella sua ordinaria elementarità. Noi occidentali abbiamo ormai perso il valore dei segni. Li viviamo con superficiale distacco, accogliendoli nella loro forma esterna senza capirne il significato e senza nemmeno cogliere l’essenza stessa del simbolo. Per noi l’unzione con l’olio è solo un segno esteriore come tanti altri, privo della sua forte carica simbolica e indebitamente depotenziato. L’unzione con l’olio non ha più alcun valore. Non ci interessa nemmeno individuarne il senso nascosto. Non c’è più mistero. Siamo diventati sterili e senza immaginazione. La caduta dei valori parte, si delinea e si struttura proprio da qui, da questo vuoto di senso. Altri popoli, materialmente più poveri, sono ricchi di senso spirituale e di capacità di andare dentro e oltre i simboli, penetrandoli e facendoli propri, vivendoli in prima persona. Non intendo riportare qui citazioni, semmai vi invito alla lettura dei libri di don Tonino Bello, sacerdote nostro contemporaneo che ha vissuto la santità quotidiana in modo memorabile, compiangendone l’assenza in un tempo di deriva spirituale che ha bisogno più di santi che di cibo. In alcuni dei suoi libri – e non li cito perché vi invito piuttosto a cercarli – don Tonino Bello ha meditato e aperto varchi di sapere riflettendo sul valore degli oli crismali. Non è soltanto materia grassa, l’olio dei catecumeni, è lo spirito che si espande e ci permea. E’ l’olio della salvezza e della purificazione, l’olio della vita che porta alla luce la verità più profonda dell’essere, ma, così distratti come siamo, non siamo più in grado di coglierne l’essenza più intima e ci lasciamo piuttosto scivolare l’olio addosso, senza manco rendercene conto.

Dedicato a Laura e Francesco

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