
È una grande gioia per me sapere che l’Ais, una storica realtà che ha cambiato le sorti della percezione del vino in Italia – rendendo la materia popolare – possa fare altrettanto con l’olio da olive. Mancava una iniziativa di tale spessore, e ora, dopo sette edizioni ben collaudate, si rinnova l’appuntamento del 21 aprile con proposte di qualità, cui mi onoro di partecipare in prima persona, e per questo ringrazio l’Associazione italiana sommelier per aver avuto il coraggio di intraprendere questo percorso di educazione e formazione, da qui la mia gratitudine per essere stato ascoltato in una mia richiesta che feci a suo tempo e alla quale spero si aggiungano altre iniziative analoghe nel corso di tutto l’anno.
A Verona, in occasione del Vinitaly, è stata presentata in una conferenza stampa molto partecipata l’ottava edizione della Giornata nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio. Erano presenti, insieme con il presidente nazionale di Ais Antonello Maietta, anche i tre partner istituzionali, i dicasteri delle Politiche agricole, dei Beni culturali e della Pubblica istruzione. Insomma, ci sono tutti gli elementi per fare un ottimo lavoro. Vi ho partecipato anch’io, invitato dal presidente Maietta, e ho sostanzialmente evidenziato alcuni aspetti chiave dai quali trarre ispirazione e rendersi conto che l’olivicoltura e l’elaiotecnica sono temi per molti ancora sconosciuti. Il prodotto olio extra vergine di oliva, per quanto abbia alle spalle tanti secoli, è un prodotto completamente nuovo e diverso.
Il primo: vi sono all’incirca sei mila anni di storia dietro all’olio, in seguito alla domesticazione dell’olivastro trasformato in olivo.
Il secondo: è solo nel 1960 che nasce la categoria merceologica olio extra vergine di oliva.
Il terzo: sono trascorsi tanti secoli, ma è solo negli anni Novanta dello scorso secolo che l’olio ricavato dalle olive è stato diffuso capillarmente su tutto il territorio nazionale fino a estendersi ormai in tutti i continenti e diventare “olio democratico”, materia prima disponibile per tutti.
Il quarto: è sempre negli anni Novanta che avviene la grande svolta, con l’introduzione, nel 1991, del panel test per valutare sensorialmente l’olio da olive.
Ebbene, da questi quattro punti si comprende bene come il fenomeno olio extra vergine di oliva sia stato acquisito dalle masse solo di recente, e proprio per questo andrebbe sostenuta una campagna di formazione che metta in evidenza tale materia prima. Sono molti i consumatori che consumano senza averne consapevolezza piena del valore. Credo a questo punto che sia arrivato il tempo di intraprendere un nuovo corso. Ci vorrebbe una sorta di Andy Warhol dell’olio che rilanci tale prezioso alimento/condimento in una nuova ottica.
In questo scenario, la Giornata nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio dei sommelier Ais è quel che occorre per rendere popolare un prodotto che non è solo merce, ma molto, molto di più.
Il programma lo potete leggere cliccando QUI.
Io sarò presente in Toscana presso il Teatro dei Vigilanti di Portoferraio, all’Isola d’Elba. Vi aspetto.
Nella foto di apertura, un momento della conferenza stampa di presentazione dell’evento.
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