Sono appena rientrato da Andria, dove si è svolta l’edizione numero diciassette del Premio Biol. Sono sempre occasioni piacevoli di incontro e di confronto, non c’è che dire. Una festa dei sensi, nel senso pieno del termine. Tanti gli oli extra vergini di oliva in concorso: oltre trecento, giunti da diciotto Paesi. Il 26 marzo ci sarà la premiazione a Bari. Intanto, per soddisfare la vostra curiosità, vi riporto l’elenco dei vincitori.
Ad aggiudicarsi il primo posto del Premio Biol, per il secondo anno consecutivo, è l’extra vergine “S. Andrìa” dell’Oleificio Sandro Chisu di Orosei, in provincia di Nuoro.
Il secondo posto è andato al monovarietale Coratina “De Carlo”, della storica azienda di Bitritto.
Il terzo posto invece al molfettese “Marcinase – Olio di Maria”, espressione di Gregorio Minervini, in ex aequo con il siciliano “Primo” dei Frantoi Cutrera di Ragusa.
Ad aggiudicarsi il primo premio nella sezione BiolPack è l’azienda Pantaleo di Fasano, con “Pantaleo Young”, quale miglior accoppiata etichetta-packaging assegnato da una specifica giuria di esperti in comunicazione e consumo. Hanno sopreso la giuria oltre all’estetica del packaging, anche l’aspetto relativo ai vari materiali riciclabili: vetro, tappo in plastica e carta staccabili.
Il premio speciale per l’innovazione della bottiglia è andato inoltre allo spagnolo “Cartijo de Suerte Alta”, mentre, per rimanere nell’ambito degli oli esteri, è da segnalare tra i primi dieci il portoghese “Risca Grande” e lo spagnolo “Rincon de la Subbetica”.
Infine, il vincitore del BiolKids è il puglies “Eccelso”, dell’andriese Agrolio.
L’elenco completo di tutti gli altri riconoscimenti territoriali e delle menzioni sarà presto online sul sito del Premio Biol. E intanto buon olio a tutti.
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